MANCIANO. Costruito con cura e artigianalità, sia in vigna che in cantina, un prodotto che strega il palato e che costruisce un viaggio sensoriale nei sapori del sauvignon: così può essere descritto il Gessaia della Tenuta Montauto.
Un gioco di contrasti in equilibrio fra di loro che ha vinto una medaglia d’oro al Concorso mondiale dei sauvignon di Bruxelles. In Italia sono dieci le aziende che hanno vinto la medaglia d’oro.
Un vino che gioca con la mineralità, la leggerezza e la struttura. Un solo sorso può mostrare un mondo di contrasti, sapori, sentori e profumi, in un equilibrio sorprendente che non stufa il palato. Anzi un bicchiere tira l’altro.
«Curiamo con passione e dedizione ogni dettaglio della produzione dei nostri vini. Abbiamo presentato al concorso un prodotto della fascia media di qualità e per noi è una vittoria che ci appartiene tanto quanto appartiene alla Maremma – dice Riccardo Lepri titolare di Montauto – È la dimostrazione che in questo territorio si può fare tutto, anche vincere una competizione mondiale con un sauvignon ben fatto, ma non un premium».

Parole chiave: artigianalità e tutela del territorio
La filosofia che si sente in ogni bottiglia di Montauto è autentica: si tratta di passione, tradizione, cura della vigna e tutela dell’ambiente.
«Abbiamo il certificato Green perché usiamo l’energia che produciamo e acquistiamo la corrente prodotta da fonti rinnovabili, poniamo molta attenzione alla tutela della natura – dice Riccardo – Abbiamo presentato il nostro sauvignon più giovane al concorso per dimostrare il potenziale della Maremma. È un prodotto semplice e complesso, leggero e strutturato, minerale e fresco».
Il terreno con quarzo e ardesia dona al Gessaia quel tocco di mineralità avvolgente. Poi Tenuta Montauto è posizionata in un posto dove si crea un anfiteatro con la collina: il vento arriva dal mare e poi torna indietro, accarezzando le uve due volte e donandogli acidità e freschezza.
«Siamo molto orgogliosi del Gessaia, perché è un prodotto che non è mai eccesivo e questo è grazie alla cura che mettiamo in tutte le fasi della produzione – dice Riccardo – E siamo fieri di riuscire a mantenere il suo prezzo accessibile a tutti: costa circa 20 euro a bottiglia in enoteca».
Tenuta Monteauto da sempre controcorrente
Non si sa bene cosa hanno sentito i giudici al palato, perché il vino è un viaggio personale nei sapori e nella filosofia dell’azienda. Ma di certo hanno sentito la passione, la dedizione e l’artigianalità che rendono Gessaia un gran sauvignon. Hanno sentito vari profumi e caratteristiche in contrasto fra di loro, ma in equilibrio. Un equilibrio a cui si arriva grazie alla tecnica e alla cura.
Enos, il nonno di Riccardo, ha piantato il sauvignon circa 40 anni fa, in un momento in cui in Maremma si costruivano vini rossi più carichi e potenti. Basti pensare che nel 1980 la visione del vino era ancora molto legata al vino prodotto dai contadini nella comunità grossetana.
«Producevamo più bianchi che rossi nei primi anni del 2000 quando erano molto in voga i rossi “super tuscan”. Da sempre abbiamo lavorato sodo per donare alle uve freschezza e bevibilità – dice Riccardo – Siamo sempre andati un po’ controcorrente e vedere che i produttori maremmani hanno iniziato a ricercare nei loro vini le stesse caratteristiche ci riempie di orgoglio. Soprattutto, perché vuol dire comprendere il territorio e capire cosa può regalare all’uva».
Autore
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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