GROSSETO. Mercoledì 10 aprile si tiene la cerimonia per i primi 5 laureati in Italia in agricultural engineering, ingegneria dell’agricoltura, del Politecnico di Milano – Polo di Cremona e tra questi c’è il grossetano Lorenzo Peronaci. Il corso di laurea magistrale è dedicato all’innovazione tecnologica dei sistemi agroindustriali e punta a formare ingegneri per il settore agro-industriale, attraverso una visione sistemistica.
Lorenzo ha svolto la tesi, dal titolo “Valutazione dell’efficienza sperimentale di una trasmissione CVT ibrida idrostatica meccanica per i trattori: l’influenza del fluido del cambio”, in cui valuta l’efficacia di oli biodegradabili nella lubrificazione dei motori delle macchine agricole rispetto a quelli convenzionali.
Il corso di laurea è arrivato per la prima volta in Italia nell’anno accademico 2021/2022. Il corso è solo in inglese e risponde a un crescente bisogno delle aziende agricole di figure professionali, che siano in grado di gestire aspetti complessi della produzione agricola e agro-industriale.
Agricultural engineering
L’agricultural engineering unisce l’innovazione tecnologica, sia in ambito agrario che dell’allevamento, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare. «Abbiamo attivato diverse collaborazioni e progetti con molte realtà sia italiane che estere, organizzando con loro seminari, workshop, tirocini, corsi immersivi e visite aziendali – dice Luca Bascetta, referente del corso – Con loro abbiamo iniziato anche diversi progetti di ricerca da portare avanti nel nostro neonato laboratorio rosetea».
«Le opportunità lavorative per i ragazzi nascono grazie al legame che hanno creato con quelle aziende – continua Bascetta – I neo-laureandi hanno creduto nell’importanza della formazione tecnologica anche nel settore agricolo. Scommessa che li ha portati ad ottenere un impiego in linea con le loro aspettative lavorative, prima ancora di conseguire il titolo».
Il corso di laurea magistrale in agricultural engineering, tenuto da 26 docenti dell’ateneo, è attrattivo sia per gli studenti italiani provenienti da fuorisede (30%) che per gli studenti internazionali (25%). Per supportare questi studenti l’ateneo offre ogni anno borse di studio assegnate sulla base di requisiti di merito, che rappresentano un valido aiuto.
L’inizio della tesi di Peronaci
«Un’area in cui la sostenibilità sta facendo progressi, in particolare nell’industria manifatturiera di macchine agricole, è nell’impiego dei fluidi biodegradabili, per la lubrificazione dei componenti meccanici dei motori a combustione interna e delle trasmissioni – scrive Lorenzo – I criteri di scelta degli oli biodegradabili rispetto a quelli convenzionali devono essere accuratamente valutati per garantire, oltre alla sostenibilità dei fluidi, le prestazioni dinamiche e l’efficienza complessiva dei sistemi in condizioni di lavoro comparabili».
«In questa tesi, verrà eseguito un test di una trasmissione CVT ibrida idrostatica meccanica di un trattore agricolo Antonio Carraro considerando due diversi oli per trasmissione – continua – uno tradizionale e uno biodegradabile. Lo scopo del test è quello di valutare le effettive prestazioni dell’olio biodegradabile rispetto a quello tradizionale, per comprendere la fattibilità del suo impiego nell’offerta produttiva dell’azienda».
«Le metodologie di prova impiegate consistono in un banco di prova per la valutazione dell’efficienza complessiva della trasmissione. In particolare la prova comprende la trasmissione completa e ne valuta l’efficienza calcolando la potenza in entrata – scrive il neo laureato – la potenza in uscita e la potenza persa. Ci si aspettano prestazioni simili per i due oli».
«I risultati ottenuti hanno dimostrato la capacità dell’impianto di misurare le quantità desiderate. Inoltre, la successiva post-elaborazione ha mostrato che i due tipi di olio, hanno sostanzialmente le stesse prestazioni in termini di efficienza, lubrificazione dei componenti e raffreddamento. Il test dimostra che, dal punto di vista delle prestazioni meccaniche, la soluzione sostenibile è equivalente all’olio convenzionale considerato».
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