Vivarelli Colonna prima aumenta i compensi, poi taglia lo staff Skip to content

Vivarelli Colonna prima aumenta i compensi, poi taglia lo staff

La squadra scende da 5 a 4 unità. La persona sollevata dall’incarico a luglio, era stata rinnovata ad aprile per 18 mesi
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna
Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna

GROSSETO. Tempi di vacche magre per il Comune capoluogo, che 20 giorni fa ha deciso di tagliare di 1 unità lo staff del sindaco, portandolo da 5 a 4 persone, lasciando invariati i posti per 2 tirocinanti e il “comando” dalla fondazione Grosseto Cultura.

La decisione è arrivata il 12 luglio con la delibera di giunta 257/2022, che riorganizza il gruppo di lavoro a supporto di Vivarelli Colonna, su richiesta dello stesso sindaco. 

Una scelta curiosa, dato che il 29 ottobre 2021, con la delibera 406, i compensi erano stati aumentati, incrementando l’indennità aggiuntiva omnicomprensiva per le 5 figure, che in quel momento componevano lo staff. Ovvero, un ruolo in categoria D, tre in categoria C1 e un B3. Tutti dipendenti a tempo determinato, assunti ai sensi dell’articolo 90 del D.Lgs 267/2000 (il Testo unico degli Enti locali), che prevede la costituzione di uffici di supporto alle dirette dipendenze degli organi politici. In questo caso, di fiducia di sindaco e assessori.

Con la delibera 406/2021, l’indennità aggiuntiva è passata da circa 16.000 euro all’anno erogati nel primo mandato Vivarelli Colonna, a 27.000 euro all’anno, suddivisi tra i 5 dipendenti in base a livello e funzioni.

Nel frattempo, dal 1° giugno 2022, si è dimesso il dipendente assunto nella categoria B3, in servizio dal 10 novembre 2021. Il  posto è tuttora vacante, pur essendo ancora in ruolo e con il compenso destinato a questa figura che resta nelle casse del Comune.

Allora, perché tagliare un altro posto il 12 luglio, dopo un aumento dei compensi a ottobre e già una persona in meno da giugno?

Il taglio voluto dal sindaco

Proviamo a fare chiarezza: fino al 12 luglio, la spesa annua – composta dallo stipendio, le indennità aggiuntive e le spese a carico del datore di lavoro – per i 5 componenti dello staff (senza considerare i tirocini e il comando) era di poco inferiore a 190.000 euro all’anno. Con la riduzione di un posto D scende a circa 150.000. 

Un calo netto, ma la somma è pur sempre superiore alla spesa per lo staff nel primo mandato di Vivarelli Colonna e al plafond del “secondo Bonifazi”, che si era fermato intorno a 110.000 euro.

La “sfoltita” è stata voluta dallo stesso primo cittadino che, con una nota, sempre del 12 luglio, ha chiesto esplicitamente alla giunta di riorganizzare il servizio di staff per incrementarne l’efficienza, eliminando «la sovrapposizione di funzioni esistente, riducendo il numero degli addetti». Specificando, inoltre, che «le attività in capo alla figura di specialista nei rapporti con i media costituiscono una duplicazione di funzioni già assegnate ad altre figure professionali dello staff», recita la delibera 257/2022.

Dal 13 luglio, quindi lo staff risulta così composto: 

  • un dipendente di categoria D – capo di gabinetto, portavoce, assistente del sindaco, coordinatore dell’ufficio di staff
  •  un dipendente di categoria C1 – segreteria personale del sindaco, assistenza personale e logistica
  • un dipendente di categoria C1 – gestione dei processi di comunicazione e informazione
  • un posto vacante di categoria B3 – supporto agli organi di direzione politica, collaboratore della giunta, interfaccia con gli addetti alla comunicazione e con le unità l’ufficio di staff.

Via l’addetta ai rapporti con i media

Quello che è venuto meno è il posto di categoria D con, funzioni di rapporti con i media, coordinamento e gestione della comunicazione, delle attività di studio, ricerca e progettazione del sindaco. Peraltro, nella prima composizione dello staff, deliberata all’inizio del secondo mandato di Vivarelli Colonna, la dipendente era stata assunta per 6 mesi, in una categoria inferiore (C1), con decorrenza il 18 ottobre 2021 e fino al 17 aprile 2022.

E qui salta fuori un nuovo elemento che desta curiosità. Infatti, alla scadenza del contratto, il rapporto con la professionista è stato rinnovato per 18 mesi, fino al 17 ottobre 2023, ma questa volta in categoria D1 e con relativo aumento del compenso, tra cui circa 5.000 euro di indennità aggiuntive annue. 

Viene naturale chiedersi perché nemmeno 3 mesi dopo, a luglio, il sindaco chiede alla giunta di rivedere lo staff e taglia proprio questo posto, che, per riassumere, ha fatto un percorso contorto prima di sparire: categoria C1 a ottobre 2021 (con aumento delle indennità aggiuntive due settimane dopo l’ingresso in servizio della dipendente), salito a categoria D ad aprile 2022 (con relativo aumento del compenso e contratto di 18 mesi per la dipendente), soppresso infine il 12 luglio con decorrenza 1° agosto 2022. 

La motivazione è contenere la spesa, razionalizzando le funzioni. Lasciando tutti i 5 posti di staff c’è «il rischio di sovrapposizione di funzioni – si legge nella delibera – in quanto le attività di coordinamento e gestione della comunicazione sono già svolte dal dipendente con funzioni di capo di gabinetto e portavoce, nonché dal dipendente di categoria C, cui sono affidate le funzioni di gestione dei processi di comunicazione».

Del resto, se fossero sopraggiunti problemi con la persona che ricopriva il ruolo soppresso, sarebbe bastato revocare l’incarico e riaffidarlo. Il rapporto di lavoro ai sensi dell’articolo 90 del D.Lsg 257/2000, infatti, è su base fiduciaria e può essere interrotto da entrambe le parti, se la fiducia viene meno.

 

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