GROSSETO. Un quadro del pittore Marco Monaldi negli spazi comuni del comando provinciale dei carabinieri. È il dono del pittore anconetano, che da trent’anni dipinge l’Arma, ai carabinieri di Grosseto.
Marco Monaldi, pittore impressionista nato ad Ancona il 4 marzo del 1949 ha vissuto fin da giovane in Lombardia con la famiglia. È stato soprannominato il pittore dei carabinieri, perché da più di trent’anni dipinge le gesta dell’Arma.
Colpito dal fascino della divisa
Inizialmente, come avviene generalmente per la maggioranza degli artisti, Monaldi dipinge paesaggi e composizioni floreali, a colori caldi e utilizzando le più svariate tecniche pittoriche, dall’olio all’acrilico agli smalti, fino a quando nel 1994, anno cruciale da lui definito “della svolta”, viene colpito, secondo le sue parole, «dal fascino delle divise dei Carabinieri».
Da quel momento passa decisamente a prediligere e sviluppare intensivamente un altro genere di pittura, soprattutto in relazione ai soggetti delle sue opere.
E così Marco Monaldi, quadro dopo quadro, immortala sulla tela gli episodi più epici ed eroici della lunga e gloriosa storia dei carabinieri, iniziata nel 1814, come ad esempio la Battaglia di Pastrengo, i carabinieri nella bufera, oppure i momenti più noti e rilevanti della più stretta attualità, come Il Papa e i carabinieri, o ancora le intramontabili pagine della grande letteratura, come Geppetto e Pinocchio controllati dai gendarmi, Pinocchio in carne e ossa o anche come Fuga dai Carabinieri, e poi le pause più serene e più tranquille della loro esistenza o le ricorrenze storiche.
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