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Il primo biglietto d’ingresso torna al Parco della Maremma

La consegna nel 50esimo anniversario dell’apertura. Fu stato staccato il 26 marzo 1978: Simonetta Colombini lo ha custodito con cura e adesso lo ha donato all’Ente
Simonetta Colombini e Simone Rusci

GROSSETO. Un regalo gradito, quanto storico. Simonetta Colombini, che ricopriva all’epoca il ruolo di “segretaria” anche se non ufficialmente del nascente Parco della Maremma, ha donato all’ente il primo tagliando d’ingresso al parco, risalente al 26 marzo del 1978. Era una domenica.

Il logo realizzato da Aulo Guidi

Il primo tagliando presenta sulla sinistra il primo logo realizzato da Aulo Guidi, e una bella fotografia di una mandria di cavalli che guadano un corso d’acqua: è il biglietto numero 1 del Parco della Maremma.

Il biglietto n1 per l’ingresso al Parco della Maremma

Rusci: «Un regalo gradito, chi ha altri cimeli può portarli da noi» 

«Un regalo davvero graditissimo – ha detto Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma – Il biglietto numero 1 fu stato staccato dopo più di due anni dall’istituzione formale della riserva naturale. Un pezzo importante di storia. Siamo emozionati di ricevere questo dono, perché di tempo ne è passato ed è stato un biglietto che ha portato fortuna al Parco perché oggi di biglietti ne stacchiamo oltre 50 mila all’anno. Lo conserveremo negli archivi del Parco, ne faremo una riproduzione che metteremo al Centro visite, perché rappresenta l’inizio di una storia gloriosa, e lo considereremo un po’ come un portafortuna». 

«Durante la presidenza dell’avvocato Fontana Antonelli – ricorda Simonetta Colombini – lavoravo nel suo studio legale, e ho aiutato con compiti di segreteria e di verbalizzazione. Ho custodito per tutti questi anni il biglietto, che ha per me un valore simbolico e affettivo. In occasione di questo cinquantesimo anniversario dalla fondazione del Parco, anche su consiglio di mio marito, ho deciso di donarlo».

Una riproduzione del biglietto sarà prossimamente esposta al centro visite

«Se qualcuno custodisse altri reperti e testimonianze della vita del Parco – conclude Rusci – saremo ben lieti di poterli vedere e riprodurre: perché la storia di quest’area, la seconda riserva naturale istituita in Italia e la prima della Toscana, è fatta delle vicende di tante persone e di una intera comunità che si è spesa per portare avanti un’ideale».

 

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