Il panino alla mortadella della discordia. In Comune è scontro | MaremmaOggi Skip to content

Il panino alla mortadella della discordia. In Comune è scontro

Opposizione contro la maggioranza: bocciata la mozione sui rimborsi spese degli amministratori. Bartolozzi Bernardini: «Chiedo le dimissioni di Borghi»
Il Comune di Gavorrano e due panini con la mortadella
Il Comune di Gavorrano e due panini con la mortadella

GAVORRANO. È stata accesa la discussione nell’ultimo consiglio comunale di Gavorrano, dove la maggioranza ha respinto la mozione presentata dal gruppo di opposizione “Noi, per Gavorrano!” per l’adozione di un regolamento più rigoroso e trasparente sulla gestione delle missioni e dei rimborsi spese degli amministratori comunali.

Tutto gira intorno a un nome, quello dell’assessore alla legalità Massimo Borghi. Reo di aver chiesto il rimborso per diversi pasti che sembrano essere per due persone: nello scontrino si legge due bottiglie d’acqua, due panini con la mortadella e due caffè. Passi due panini con la mortadella che potrebbe trattarsi di fame, ma i due caffè?

Le spese di rimborso per l’assessore, in 18 mesi di mandato, arrivano a circa 2.200 euro, una somma pagata dai contribuenti. E secondo il capogruppo Andrea Maule e il consigliere di minoranza Andrea Bartolozzi Bernardini le spese di Borghi sono più alte rispetto agli altri membri della giunta.

L’accusa della minoranza

La situazione non è delle più rosee, anche perché si parla di soldi pubblici, che dovrebbero essere utilizzati per il territorio e per i cittadini. Ma le accuse non si fermano solo ai doppi pasti, ma si insinuano anche in un altro ambito. Nello specifico il consigliere di minoranza Bartolozzi Bernardini si chiede i motivi per cui Borghi abbia scelto l’auto invece di spostarsi in treno e se fosse veramente necessaria la sua presenza in base al mandato dell’assessore.

Dalle richieste di rimborsi emergono: doppi pasti e stanze di hotel. Pare che il doppio panino con la mortadella sia solo la punta dell’iceberg e per questo Maule aveva chiesto in aula di adottare regole precise per i rimborsi, dopo alcune verifiche sui documenti pubblici che hanno evidenziato le spese.

Una mozione di cui la maggioranza ha proposto di stralciare la parte centrale, dove c’erano le nuove regole proposte.

Il gruppo consiliare ha segnalato anche presunte incongruenze nelle tabelle dei rimborsi pubblicate sul sito istituzionale, successivamente corrette dall’amministrazione dopo accessi agli atti da parte degli stessi consiglieri.

L’assessore Borghi, durante la seduta, non è intervenuto per replicare alle contestazioni.

Bartolozzi Bernardini: «Che si dimetta»

Da sempre in tutta Italia ci sono politici che decidono di fare i furbetti e richiedere rimborsi fantasma o addirittura ingigantiti. E a rimetterci (come sempre) sono i cittadini, che vedono i propri soldi spesi in non si sa bene cosa e senza un motivo apparente.

Il caso di Borghi è ben lontano da questo, ma comunque rimane un fatto grave che vede sperperare soldi dei cittadini in modo inutile. Certo 2.200 euro in un anno e mezzo non gravano molto sul bilancio comunale, sono quasi spiccioli. Ma se veramente si fosse approfittato dei rimborsi si tratterebbe di uno sperpero di risorse pubbliche, che potrebbero essere usate per promuovere il territorio, acquistare materiale didattico per le scuole oppure comprare nuove panchine.

«La cosa più grave, però, è stata la reazione della sindaca: invece di condannare e fare chiarezza, ha preferito sminuire la vicenda. Non stiamo parlando di gusti alimentari, ma di soldi pubblici, minando di fatto la fiducia dei cittadini – dice Bartolozzi Bernardini – Per questo, come consigliere comunale di opposizione, chiedo le dimissioni immediate di Massimo Borghi».

La sindaca di Gavorrano Stefania Ulivieri, pur non appoggiando la mozione, ha dichiarato l’intenzione di impegnarsi a rendere più trasparente e controllata la gestione dei rimborsi.

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