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Il mondo al contrario del Pd: i posti sono 4, indicati 8 candidati

Vivace direzione del Pd nella sede di via Svizzera, ribadita la centralità del segretario Giacomo Termine, che dovrà fare sintesi, riducendo i nomi a 4. I riformisti presentano due nomi (Marras e Lorenzini), l’area Schlein 6
Gli otto nomi usciti dalla direzione del Pd del 30 agosto: sopra Susanna Lorenzini e Leonardo Marras (Boccaccini), Lucia Tosini e Francesca Carnicelli (Schlein), sotto Alessio Scheggi, Lidia Bai, Alessandro Ragusa e Matteo Cerignola (Schlein), a destra il segretario provinciale Giacomo Termine
Gli otto nomi usciti dalla direzione del Pd del 30 agosto: sopra Susanna Lorenzini e Leonardo Marras (Boccaccini), Lucia Tosini e Francesca Carnicelli (Schlein), sotto Alessio Scheggi, Lidia Bai, Alessandro Ragusa e Matteo Ceriola (Schlein), a destra il segretario provinciale Giacomo Termine

GROSSETO. Verso le elezioni regionali e con la clessidra che fa scorrere veloce il filo di sabbia, la scadenza per le candidature è il 12 settembre, lo scontro nel mondo al contrario del Pd è tutto sui nomi, ma anche sui numeri.

Perché le elezioni si vincono con i voti, e c’è chi li ha e chi non li ha. Sarebbe lapalissiano, ma per molti non è così. Conta di più avere qualche casella riempita con la propria corrente che avere un buon risultato finale.

E magari rischiare anche di perdere la rappresentanza del Pd della Maremma in consiglio regionale, mai così in bilico come in questo momento, dopo aver avuto una consigliera (la Spadi, che ha scelto di non ripresentarsi) e un assessore, Leonardo Marras. 

La direzione provinciale del partito, andata in scena questa mattina, sabato 30 agosto, dalle 10 fin ben oltre le 13, è stata vivace, piena di contributi interessanti e anche di momenti di scontro.

I nomi, al momento, sono 8

Alla fine non sono emersi in modo definitivo i quattro nomi da presentare a Firenze ad Emiliano Fossi, il segretario regionale che, come ormai tutti sanno, vuole avere l’ultima parola e messo il diktat ai territori: “non votate nomi e non fate documenti”. Una sorta di commissariamento in pectore.

In questo contesto il partito maremmano ha voluto ribadire l’importanza dei propri organismi dirigenti, dando mandato al segretario provinciale, Giacomo Termine, in accordo con Fossi, di arrivare ad una sintesi, che comunque preveda due riformisti e due dem.

In ballo c’è prima di tutto la candidatura di Leonardo Marras, sulla quale penzola minacciosa la spada di Damocle della deroga, anche questa nelle mani accentratrici di Fossi, ma ci sono anche gli altri nomi da portare a Firenze. Deroga che, in fondo, qualcuno della direzione in Maremma neppure vorrebbe, cogliendo l’occasione per togliersi di mezzo l’ultimo (grosso) ostacolo all’egemonia dem sul partito. 

I riformisti portano 2 nomi, l’area Schlein 6

Così lo scontro è stato sui nomi e sui numeri. Se da una parte i riformisti hanno insistito sul portare a Firenze solo quattro nomi, fra i quali ovviamente Marras, dividendo a metà la rappresentanza e indicando come seconda di area la castiglionese Susanna Lorenzini, come deciso nel vertice riformista di venerdì 29, dall’altra si è insistito fino in fondo per portare un ventaglio di più nomi, arrivando a proporne sei.

Così l’area Schlein ha proposto Lucia Tosini, Lidia Bai, Francesca Carnicelli, Matteo Ceriola, Alessio Scheggi e Alessandro Ragusa.

Colpisce soprattutto che di Grosseto ci sono solo Alessio Scheggi e una civica non iscritta, Francesca Carnicelli, con l’area Schlein apparsa divisa sulle scelte, fra il capoluogo e i territori. Alla fine l’avvocata è entrata perché indicata dall’assemblea dell’Unione comunale e il suo nome appare a questo punto blindato.

Degli altri cinque quattro andranno scartati, come si fa con il 2 giocando a briscola.

La sintesi nelle mani di Termine

Ora la palla è nelle mani del segretario provinciale Giacomo Termine che, dopo averne parlato con il segretario regionale, farà la sintesi per arrivare a quattro nomi, due per ciascuna corrente.

Nel caso Marras non abbia la deroga, le due parti hanno convenuto di tornare sul territorio, confrontarsi di nuovo con Fossi, e trovare un eventuale quarto nome. E sarà ancora Termine ad avere questo compito.

Certo eliminare Marras dai 4 vorrebbe dire pregiudicare già prima del voto la possibile rappresentanza a Firenze della Maremma del Pd. Però nel mondo al contrario del Pd, potrebbe succedere.

 

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