Il D-Park si schiera contro il gioco d'azzardo e vince un premio | MaremmaOggi Skip to content

Il D-Park si schiera contro il gioco d’azzardo e vince un premio

Il 28 giugno nello storico bar di Grosseto c’è un evento dedicato alla prevenzione alla ludopatia. Nel territorio sono stati spesi circa 360milioni nel gioco d’azzardo
Lo SlotMob al D-Park

GROSSETO. Il gioco d’azzardo, specialmente con le slot machine dentro ai bar, è una vera piaga. Il Comune di Grosseto ha aderito alla campagna nazionale SlotMob, nata nel 2013 per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo legalizzato in Italia.

SlotMob è un grande movimento di sensibilizzazione, nato dal basso e radicato nei territori, che deve coinvolgere tutti i cittadini, enti e associazioni con un unico obiettivo: mettere in discussione l’intero sistema dell’azzardo di massa, che sta causando danni profondi a persone e famiglie, in particolare quelle più fragili, colpite dalla dipendenza a causa della precarietà economica e dell’isolamento sociale.

Il D-Park ha ricevuto un premio per aver scelto di non installare le slot machine e in programma c’è un evento per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo.

Al bar D-Park non ci sono le slot machine

La campagna di sensibilizzazione si concretizza in un momento conviviale, una colazione o un aperitivo collettivo in un bar che ha scelto di non installare slot machine, per premiare questa scelta di responsabilità e dignità.

Ecco perché sabato 28 giugno, dalle 17 alle 19, il bar D-Park (via Ruggero Leoncavallo strada Vigna Fanucci) sarà al centro dell’evento con un programma ricco di appuntamenti. Ci saranno giochi giganti in legno a cura di Ludobus, esibizioni canore della scuola Rockland con Giovanna Casolaro, performance di breaking dirette da Grobbo Irik, letture di poesie con Valentina Murru e Davide Braglia e un omaggio speciale a Lorella Ronconi, scrittrice e poetessa grossetana.

Inoltre, è presente uno spazio musicale dedicato alle atmosfere rilassanti dell’Handpan, a cura di Pasqualino Casaburi, organizzatore di eventi culturali, strumentista e appassionato di musica.

Il sindaco Vivarelli Colonna: «Numeri allarmanti»

«Il fenomeno del gioco d’azzardo sta dilaniando l’Italia – commenta il sindaco di Grosseto e presidente del Coeso Sds Antonfrancesco Vivarelli Colonna – I dati sono allarmanti: in Italia si giocano 150miliardi, oltre 200milioni di euro solo nel Comune di Grosseto e oltre 360milioni nel territorio del Coeso. Sono numeri che devono farci riflettere. Servono politiche ancora più mirate per contrastare la ludopatia, rafforzando il sostegno alle famiglie e intensificando i controlli per impedire il coinvolgimento anche dei minorenni».

«Grosseto fa parte di una rete nazionale che, solo negli ultimi due mesi, ha organizzato circa 40 eventi in tutta Italia – spiega Maria Elena Simoncelli referente della Rete Italia senza azzardo e del movimento SlotMob – L’obiettivo è promuovere un’azione politica forte, che vada al cuore del problema: ripensare la legislazione che regola l’azzardo. L’idea è quella di togliere le concessioni alle lobby private, affidando la regolamentazione allo Stato, a favore della salute pubblica e dell’economia reale».

Dio non gioca a dadi, intervento di don Enzo Capitani

Nell’occasione sarà presentato anche il progetto “Dio non gioca a dadi”, promosso da Coeso Sds, con un focus particolare sugli sportelli di ascolto dedicati a chi affronta il problema della dipendenza da gioco. Interverrà il direttore della Caritas don Enzo Capitani.

«È necessario intraprendere con decisione la strada dell’eliminazione delle slot machine e delle numerose lotterie oggi in commercio – afferma don Enzo – Il gioco d’azzardo sta diventando una delle nuove frontiere della dipendenza, e non possiamo più ignorarne le conseguenze devastanti. Senza voler stilare classifiche tra le varie forme di dipendenza, credo si possa dire che oggi la ludopatia rappresenti una minaccia ancora più insidiosa rispetto alla dipendenza da sostanze: non distrugge solo la vita del singolo, ma coinvolge e travolge l’intero nucleo familiare. Il gioco compulsivo porta al tracollo economico e personale, alimentato dall’illusione di una ricchezza facile, che spinge a scommettere sempre di più, nella vana speranza di una vittoria che non arriva mai. È un meccanismo subdolo e perverso, che crea danni enormi, spesso irreparabili».

«Per questo è urgente e doveroso un impegno comune, come famiglie e come società civile, per promuovere un cambiamento culturale e normativo – conclude – Dobbiamo lavorare insieme per mettere al bando le macchinette e limitare drasticamente l’accesso a tutte le forme di gioco d’azzardo, a tutela delle persone più fragili e del bene collettivo». 

L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Grosseto e la collaborazione dell’associazione Bandus, del centro didattico musicale Rockland, del Green Future Center, di EmozionArti – I luoghi dell’anima, di Casaburi Creation e di Green Art Maremma.

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