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Guglielmo cattura un pesce da record

Il giovane pescatore sul fiume Curimatau in Brasile ha preso un esemplare di Tarpon da 70 chili: un sogno realizzato
Guglielmo Cirigia dopo aver catturato un Tarpon in Brasile da 70 chili

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Il giovane castiglionese Guglielmo Ciregia ha catturato “la preda della vita”. Era in vacanza in Brasile quando ha pescato un esemplare di Tarpon: un pesce di acqua salata appartenente alla famiglia Megalopidae. Il peso? 70 chili.

Una preda eccezionale, che ha attirato l’attenzione anche dei residenti. In molti erano riusciti a prendere all’amo un esemplare di quella grandezza, ma mai nessuno era stato capace di tirarlo fuori dall’acqua.

Il Tarpon però è un pesce unico, che poi Ciregia dopo le foto di rito ha lasciato andare.

La passione di Gully

Guglielmo ha la passione della pesca nel sangue, ed è facile vederlo impegnato a pescare a Castiglione. Estate e inverno, alla caccia di spigole o esemplari di serra. Insieme ai genitori gestisce il ristorante l’Osteria del mare( già il Votàpentole), ma quando può scappa letteralmente in giro per il mondo inseguendo nuove avventure.

Sulle nocche delle mani si è anche fatto tatuare “cast reel” il mulinello della pesca.

Guglielmo Ciregia mostra il tatuaggio cast reel

Le caratteristiche del Tarpon

Il “tarpone” è un pesce dalla particolare forma della bocca, rivolta verso l’alto. La sua colorazione è bluastra oppure verdastra nella parte superiore, mentre ai lati è argentea. Per questo viene anche chiamato “re d’argento”. La vescica natatoria di questi pesci è quasi totalmente trasformata in polmone: gli permette di trattenere l’ossigeno anche in acque dove è scarso. Sembra possa raggiungere la lunghezza massima di 2,5 m, e il peso di 161 kg.

«Avevo 8 anni quando per la prima volta ho sognato di prendere un Tarpon – ha scritto Guglielmo – ne presi qualche esemplare in Messico nel 2015, ma questo è un gigante preistorico del fiume Curimatau (Brasile). Questo pesce mi ha fatto tremare le gambe, è passato qualche giorno e solo ora realizzo quanto sia importante questa cattura. Grazie a tutti, chi mi ha sostenuto e aiutato sempre».

Dall’Italia i complimenti di babbo Massimiliano e mamma Monica

«Hai iniziato da bambino sul molo di Castiglione e già sognavi di andare a pesca al km 28 (poi abbiamo quasi alluvionato una macchina per andarci) – ricordano i genitori – E ogni volta che raggiungevi uno spot mettevi avanti a te un nuovo obbiettivo: scogliere, porti, e poi la barca e poi viaggi in paesi lontani».

«Soldi per le attrezzature, attese infinite, freddate, preoccupazioni, tante (specialmente mamma) – raccontano – Ricordiamo quelle serate in cui volevi rimanere da solo sul molo di notte, a 10 anni, perché c’erano le spigole. Non ci siamo fatti mancare niente. Neanche rimpatrio forzato per un colpo di stato in Sudan».

«Ma tutto questo – conclude il babbo – è stato ampiamente ripagato dalla soddisfazione per i risultati che hai raggiunto e raggiungerai. E poi ho la fortuna di avere un figlio che mi porta a pesca e mi insegna tutti i segreti del mestiere. Grande Gully».

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