GROSSETO. La tragica morte di Sandro Bigozzi, istruttore di paracadutismo amato e stimato, ha lasciato senza parole Grosseto e la comunità di Arcille, la frazione di Campagnatico dove Sandro viveva insieme alla moglie e alle sue due figlie.
Un dolore improvviso, che ha spezzato la quotidianità di tante persone che lo conoscevano come uomo solare, appassionato e generoso.
Il ritorno della 5ª A Operatore Turistico
A distanza di quasi trent’anni dall’ultima campanella, i compagni di classe della 5ª A Operatore Turistico dell’Istituto Professionale “Luigi Einaudi” di Grosseto, anno scolastico 1995-1996, hanno scelto di ritrovarsi attorno a un tavolo. Non una semplice cena, ma un gesto carico di significato: condividere i ricordi, raccontare aneddoti e stringersi insieme nel nome di Sandro, per non lasciarlo andare via del tutto.
C’era anche la sorella di Sandro, Sara.
I nomi che raccontano una generazione
Durante la serata, ognuno ha avuto il suo momento. C’è chi ha ricordato una risata, chi un viaggio scolastico, chi i sogni di quell’adolescenza vissuta insieme. In segno di memoria collettiva, sono stati letti i nomi di tutti:
Chiara Sau, Meri Ranzato, Elena Conti, Federica Ceni, Sabrina Bambagioni, Michela Carpi, Simonetta Carraro, Alessandra Fazzari, Alessia Ghelardini, Claudia Morganti, Maria Ruotolo, Lucia Laudati, Elena Pratesi, Emanuele Guerri, Silvio Cacchiani, Alessio Chigiotti, Francesca Bianucci, Silvia Palazzesi, Eleonora Duchini, Sara Bigozzi, Francesca Monaci, Barbara Crepaldi, Anna D’Alterio, Chiara Marcacci.
Un pensiero speciale è andato anche a chi non ha potuto esserci quella sera: Elena Grassini, Ilaria Pollini, Patrizia Menoni e Samanta Albiati.
“Era uno di noi”
Il filo conduttore della cena è stato l’affetto. Ogni parola, ogni ricordo, ha riportato Sandro tra i suoi compagni.
“Era uno di noi – hanno detto con emozione – e resterà sempre parte della nostra vita. Questo incontro è stato il nostro modo per salutarlo, per sentirlo vicino ancora una volta”.
Un ricordo che resta
Il ritrovo della 5ª A non è stato solo un gesto simbolico, ma un messaggio forte: i legami costruiti sui banchi di scuola possono resistere al tempo, e quando la vita porta via troppo presto una persona cara, restano come un filo invisibile che tiene insieme ricordi e affetti.
Il nome di Sandro Bigozzi continuerà a vivere non solo tra i suoi compagni di classe, ma nel cuore di tutta la comunità di Grosseto e di Arcille. Perché uomini come lui non si dimenticano: restano esempi di passione, di energia e di vita piena.




