Grosseto fra le regine delle... multe. Ma senza autovelox il bilancio salta | MaremmaOggi Skip to content

Grosseto fra le regine delle… multe. Ma senza autovelox il bilancio salta

Grosseto fra le prime 10 città in Italia per le multe. Ma con lo spegnimento dell’autovelox di Rispescia c’è un buco in bilancio di 3,5 milioni di euro
L'autovelox a Rispescia, sull'Aurelia
L’autovelox di Rispescia, sull’Aurelia, in direzione sud

GROSSETO. Siena non la batte nessuno, è la prima in Italia per incidenza delle multe pro capite. Non proprio un bel record. Ma anche Grosseto si difende ed è fra le prime dieci città capoluogo di provincia in Italia per le multe fatte in rapporto agli abitanti, oltre 7,3 milioni di euro incassati, 81,4 euro a residente.

Ma questa estate, in ottica multe, rischia di diventare un problema per il bilancio del Comune.

Perché l’autovelox di Rispescia, spento “obtorto collo” per le ultime sentenze sull’omologazione degli apparecchi, non sta portando il notevole contributo che da anni rimpingua i conti di piazza Duomo.

Perché, sia chiaro, il record delle multe di Grosseto, al 90%, è dovuto a quella macchinetta piazzata senza soluzione di continuità nella stazione di servizio di Rispescia, in direzione sud, dove, peraltro, il limite di velocità scende a 70kmh dai 90kmh precedenti, anche 110 kmh in certi tratti. Un Risiko di limiti che non tutti gli automobilisti comprendono al volo, finendo per cadere nell’odiato “selfie” dell’autovelox.

Una trappola nella quale i grossetani, ormai, cadono sempre meno. Se non sono al cellulare o stanno litigando in macchina con la moglie, difficile che dimentichino che c’è in agguato la subdola macchinetta.

Ma non è così per i tanti turisti che, soprattutto in estate, percorrono l’Aurelia verso sud. Ecco che il dato sulle multe pro capite, alla fine, è anche un po’ fuorviante. Perché sono multe emesse a Grosseto, e quindi vanno nel conto, ma per la maggior parte sono pagate da automobilisti di altre zone d’Italia e d’Europa.

Le prime dieci città per le multe in Italia, 4 sono in Toscana

Due toscane nei primi due posti, 4 toscane nei primi 10 posti, questi i dati che emergono dal Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) e di cui il ministero dell’Interno ha fornito i dettagli. 

  • Siena – 171,02 euro – 9.062.496,37 euro totali – 52.991 abitanti
  • Firenze – 169,77 euro – 61.517.932,41 euro totali – 362.353 abitanti
  • Milano – 149,75 euro – 204.576.769,5 euro totali – 1.366.155 abitanti
  • Pavia – 99,20 euro – 7.068.610, 62 euro totali – 71.556 abitanti
  • Padova – 93,98 euro – 19.520.025,79 euro totali – 207.694 abitanti
  • Grosseto – 89,40 euro – 7.277.986,76 euro totali – 81.412 abitanti
  • Bologna – 89,23 euro – 34.364.294,44 euro totali – 390.734 abitanti
  • Potenza – 80,98 euro – 5.169.692, 05 euro totali – 63.839 abitanti
  • Pistoia – 79,59 euro – 7.079.152,14 euro totali – 88.943 abitanti
  • Mantova – 77,87 euro – 3.867.792,55 euro totali – 49.673 abitanti.

Autovelox spento, mancano circa 3,5 milioni

Detto delle multe, in questa estate l’autovelox di Rispescia è stato spento. Ed è evidente che in estate è il momento in cui ha sempre colpito di più, mietendo multe con la facilità con cui si pescano le trote nei laghetti di allevamento.

Il Comune, però, ha dovuto adeguarsi alle sentenze e anche alle indicazioni arrivate dalla prefettura e, in questa estate, l’autovelox è stato tolto, in attesa che venga varato il decreto che disciplina l’omologazione degli apparati.

Lo spegnimento, però, comporta una ricaduta importante sul bilancio del Comune. Dei 4,5 milioni ipotizzati, ne arriverà solo 1. Ecco che mancheranno circa 3,5 milioni di euro in bilancio. Prima di Ferragosto c’è stato un summit in giunta per valutare dove tagliare, ma 3,5 milioni sono tanti.

Il censimento degli autovelox

E non solo. C’è un’altra tegola in arrivo per i Comuni che aggiustano i bilanci con le multe per la velocità. Il 19 agosto è l’ultima data utile per approvare il decreto attuativo previsto dal decreto Infrastrutture, altrimenti da metà ottobre tutti gli autovelox – in assenza di regolare censimento – dovranno essere spenti.

Tutto parte dal decreto Infrastrutture, approvato il 20 luglio scorso. Nel decreto, fra le altre cose, è previsto il censimento degli autovelox in funzione in Italia (“operazione verità, l’ha definita il governo), quindi  Comuni, Province e Regioni devono comunicare al Mit – entro 60 giorni dalla pubblicazione del modulo digitale – l’elenco  di tutti gli autovelox presenti sul proprio territorio, con localizzazione, dati tecnici, modello, conformità e omologazione.

Il problema, siamo in Italia del resto, è che quel modulo non c’è, mancando il decreto attuativo per l’invio dei dati. Il sistema codificato per trasmettere le informazioni ancora non esiste e senza la trasmissione, le apparecchiature diventano inutilizzabili.

A denunciare il cortocircuito istituzionale è il Codacons, che chiarisce che, se non venisse approvato il decreto in tempo, dal 18 ottobre prossimo tutti gli autovelox sarebbero inutilizzabili.

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