Grifone caos. Striscioni, volantini e centro sportivo nel degrado | MaremmaOggi Skip to content

Grifone caos. Striscioni, volantini e centro sportivo nel degrado

Volantino sull’auto di Di Matteo, striscione in via Sonnino davanti all’assessorato. E le foto del centro sportivo di Roselle finiscono su Facebook
Una delle foto del centro sportivo di Roselle postate su Facebook
Una delle foto del centro sportivo di Roselle postate su Facebook

GROSSETO. È evidente a tutti che non ci sia un bel clima attorno al Grifone. C’era anche durante la stagione, la retrocessione ha acceso ancora di più gli animi.

Chi si aspettava un rilancio in grande stile è rimasto deluso e mentre si rincorrono voci più o meno credibili sulla cessione, con alcuni imprenditori grossetani che sarebbero interessati, ma che non si sa bene se esistano davvero e quanti siano, e mentre torna sempre a galla un possibile interessamento di Distretti Ecologici, la scadenza di fine giugno per presentare un bilancio accettabile e puntare al ripescaggio si avvicina.

Il Comune, che nei giorni scorsi ha incontrato Di Matteo in municipio, segue la vicenda con attenzione: del resto su quelle maglie c’è scritto “Grosseto” e non è pensabile che non si tenti ogni carta per tenere in piedi una realtà che, nelle ultime stagioni, aveva riacceso un po’ di entusiasmo in città.

Le recenti dimissioni, poi in parte rientrate, dei sindaci revisori della società fanno aumentare i dubbi sulla tenuta economica della società tanto che, proprio in occasione dell’incontro in Comune di Di Matteo, qualcuno gli ha messo sull’auto un cartello con scritto “Paga gli stipendi”.

Il volantino sull'auto di Di Matteo
Il volantino sull’auto di Di Matteo

Le pessime condizioni in cui è tenuto il centro sportivo di Roselle, con tanto di foto postate su Facebook, e “scontro” verbale con l’assessore Rossi sono un ulteriore segnale. 

Un'altra immagine del centro sportivo
Un’altra immagine del centro sportivo

«Anche io come te – risponde Fabrizio Rossi a Riccardo Ciani – abbiamo subito questa cessione della società con grande rammarico non potendo fare niente. Io stavo benissimo con Mario e Simone, come loro possono confermare. Una profonda amicizia tanto che erano invitati anche al mio matrimonio, come tu e Ale del resto. Farò presente a chi di dovere che chi tratta male i nostri gioielli può andarsene a casa sua».

Grifone: tante parole, pochi fatti

Certo a tanti, in città, sarebbe piaciuto andare avanti con i Ceri e la loro passione. Ma fra i tanti in pochi, pochissimi, si sono messi le mani in tasca per dare loro una mano. Tante parole, pochi euro. E la serie C è un campionato che costa una montagna di soldi e dà pochissimi ricavi. Alla fine i Ceri hanno ceduto e ora trovare qualcuno che “sopporti” la LegaPro è tutt’altro che facile.

In quest’ottica ogni giorno torna fuori il possibile interesse di Distretti Ecologici. Società che è cresciuta in modo ipertrofico nel corso dell’ultimo anno, arrivando a fatturare oltre 40 milioni di euro contro i meno di due dell’anno precedente. Società riconducibile alla famiglia di Bernardino e Dino Passeri che si occupa di edilizia, in particolare di superbonus.

È arrivata come sponsor, ma ha interessi in tante altre realtà calcistiche della penisola, a partire dallo Spezia, ma anche con Salernitana, Ancona, Latina, Ascoli. Il calcio serve a entrare in un tessuto cittadino per poi portare avanti i propri interessi imprenditoriali. 

Strategia che non piace ai tifosi che, nei giorni scorsi, hanno affisso uno striscione proprio davanti all’assessorato, in via Sonnino.

Lo striscione davanti all'assessorato in via Sonnino, quasi subito rimosso
Lo striscione davanti all’assessorato in via Sonnino, quasi subito rimosso

Certo ci sarà da vigilare, perché il Grifone è un patrimonio di questa città.

 

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