PAGANICO. Festa grande sabato 10 dicembre, al ristorante “I Tre Cantoni” a Paganico, per i 90 anni di Livio Senserini. Con lui tutta la famiglia, allargata ai nipoti, ai bisnipoti, ai vicini di casa, agli amici di tutta una vita trascorsa quasi interamente tra il podere Collelungo e la zona di Aratrice, nel comune di Roccastrada.
Una festa che si è chiusa addirittura con i fuochi d’artificio, tanta è stata la gioia di festeggiare questo traguardo per un uomo amatissimo da tutti.
Livione lo chiamano i più giovani, figli dei cugini della moglie Bruna, scomparsa 11 anni fa, che abitano a poche centinaia di metri da casa sua e che con lui sono cresciuti.
La famiglia arrivata dalla Val di Chiana in Maremma negli anni ’30
Livio è un’istituzione. La sua famiglia era venuta in Maremma dalla Val di Chiana, come molte altre tra gli anni ’20 e ’30 del 900, quando c’era bisogno di braccia per bonificare quelle terre malsane. Ma il padre Arturo, grande appassionato ed esperto di cavalli, aveva scelto di lavorare come buttero alla tenuta la Trappola, della famiglia Ponticelli, prima di arrivare a Roccastrada e fare il contadino.
Livio è nato nel 1932 a Piatto Lavato, nel comune di Castiglione della Pescaia. Ha dedicato tutta la sua vita al lavoro della terra e alla sua famiglia, la moglie Bruna, il figlio Fabrizio e la figlia Lina, redattrice di MaremmaOggi. Ed è accanto a loro che ancora vive, con la nuora Fiorella e l’amatissimo nipote Davide, ex presidente provinciale di Federcaccia, che ieri sera ha commosso tutti con una poesia da lui composta per il nonno.
Un uomo che è sempre stato presente per tutti
Livio è soprattutto un uomo buono, generoso, che non si è mai tirato indietro ad aiutare chi ha avuto bisogno. Lo hanno fatto scrivere anche i parenti sulla torta: “Per un uomo che è sempre stato presente per tutti”. Sempre pronto con una parola, un consiglio, una battuta. Dietro l’aria apparentemente burbera, nasconde un animo scherzoso e glielo si legge nel sorriso sempre abbozzato e negli occhi vispi.
«…E io ascolto sempre e anche se non pare,
Metto da parte tutto quel che hai da insegnare.
Perché, l’ho detto prima, la fortuna mia
È avere al mio fianco chi ha già percorso la via.
E ti consiglia sempre senza forzare
Da quale parte al bivio conviene girare…», ha scritto il nipote Davide.
E questo è il bello di aver raggiunto poco meno del secolo. Con tante emozioni, tanti dolori, ma anche tante gioie, l’amore e l’affetto dato e restituito da tutti in ogni momento della vita.
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