Gli studenti in pista per salvare il liceo classico | MaremmaOggi Skip to content

Gli studenti in pista per salvare il liceo classico

Un gruppo di cinque ragazzi e una ragazza hanno promosso una petizione on line per scongiurare la chiusura della scuola. Ecco come firmarla
Le scuole a Orbetello, con il Liceo Classico
Il Polo liceale di orbetello

ORBETELLO. “La scuola è vita”. È questo il titolo di una petizione on line lanciata da un gruppo di studenti su Change.org, per scongiurare la chiusura del liceo classico lagunare. Sono tutti universitari, ad eccezione della ragazza che ancora frequenta le superiori, tutti amici e molto legati dal loro trascorso di studenti del Polo liceale di Orbetello. Francesco Bellumori, Matteo Porta, Stella Traupe, Matteo Chiello, Federico Paneccasio e Cosimo Garofalo (che invece è di Grosseto, dove ha frequentato il “Carducci-Ricasoli).

«Non potevamo stare con le mani in mano – dice Francesco Bellumori, che ora studia filosofia a Bologna – e in vista dell’incontro istituzionale che dovrebbe esserci il 20 marzo a Grosseto, abbiamo deciso di far sentire la nostra voce. La nostra è stata una reazione spontanea, immediata. Così ci siamo sentiti per telefono, dato che siamo sparsi per mezza Italia all’università, e in abbiamo buttato giù il testo. Ora attendiamo tante ma tante firme perché la chiusura di una scuola è sempre un grande perdita».

Una scuola nata 61 anni fa

«Il liceo classico di Orbetello è stato fondato nel 1962 e da allora si è sempre dimostrato una risorsa per il territorio – si legge nella petizione – un luogo di cultura e formazione che ha istruito generazioni e generazioni di studenti e studentesse provenienti da tutta la Maremma e ha esercitato ottimamente la sua funzione.

L’ipotesi di chiusura del liceo classico si inserisce in un quadro più ampio ed ha varie motivazioni: dalla decennale diminuzione al livello nazionale degli iscritti ad esso alla visione della sua offerta formativa quale antiquata e inutile, dagli ingenti tagli all’istruzione degli ultimi anni alla conseguente necessità di centralizzare ed economizzare le spese della scuola pubblica», si legge nella petizione.

Inaccettabile la scelta di barattare la cultura con le esigenze economiche

Dunque per i ragazzi che hanno lanciato la petizione, è inaccettabile barattare la cultura con le esigenze economiche. «Le famiglie sarebbero ulteriormente penalizzate, costrette a fare sforzi economici non indifferenti per far fronte alle spese relative ai trasporti e a tutto ciò che comporta andare a scuola a chilometri di distanza». 

E se il diritto a studiare nella scuola che gli attuali 12 iscritti hanno scelto è sacrosanto, c’è anche da tenete conto che «accentrare e ridurre i costi dell’istruzione penalizza molto la Maremma, una pianura che si estende dalla costa all’entroterra e che, nel suo essere così vasta e priva di grandi centri urbani, necessita di una presenza capillare della scuola e della sua funzione formativa e sociale. L’offerta culturale, già esigua e insufficiente in una zona turistica come la nostra, non può vedere un taglio ulteriore che comporterebbe solo un danno alla nostra comunità».

«Occorre trovare una soluzione concreta e dire di NO alla proposta di chiusura del liceo classico di Orbetello, per salvaguardare il territorio, la cultura e l’istruzione, indissolubilmente legati tra loro e tenuti assieme dalla scuola», conclude la petizione.

QUI il testo completo della petizione, che può essere firmata a questo link

Russo (Flc-Cgil): «I politici devono lamentarsi con il ministro non con il provveditorato»

E sulla questione è intervenuto anche il segretario provinciale della Flc-Cgil, Cristoforo Russo. «L’ufficio scolastico provinciale, allo stato attuale, sta facendo l’impossibile nella distribuzione dell’organico per tenere aperte le scuole periferiche. E va solo ringraziato», spiega,

«Per il liceo di Orbetello sempre allo stato attuale dei fatti, non può fare più di quanto è già stato fatto, perché ha un organico già assegnato e con quello deve far fronte a tutte le situazioni problematiche che si pongono. 

Dunque il destinatario delle varie richieste che arrivano da politici e amministratori è il ministero dell’Istruzione. Se non vengono stanziate risorse per l’organico dal ministero, tra un anno, tra due anni, ci troviamo nella stessa situazione. Come avviene e è avvenuto anche per altre scuole», conclude Russo.

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