Giglio, Arera choc: l'elettrodotto costa troppo, tenetevi il gasolio Skip to content

Giglio, Arera choc: l’elettrodotto costa troppo, tenetevi il gasolio

Il progetto di Terna di un cavo sottomarino è bloccato dal no di Arera. Il sindaco: «Trattative in corso». Interrogazione di Simiani
Bollette quadruplicate: l'impianto a gasolio di Sie a Campese. Sull'isola non esistono impianti funzionanti con fonti alternative
La centrale a gasolio Sie al Giglio, l’elettrodotto costa troppo e per ora è bloccato

ISOLA DEL GIGLIO. L’elettrodotto per Isola del Giglio costa troppo, andate pure avanti con la centrale a gasolio. E poco importa se inquina. Il parere di Arera sul progetto di Terna di stendere un cavo sottomarino che colleghi la rete da Montiano e Talamone all’isola è negativo: l’operazione è antieconomica.

Del resto Arera di quello si preoccupa, dei numeri. Anche se l’ultima A dell’acronimo sarebbe per “Ambiente”.

Arera, per chi non lo sapesse, è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell’acqua potabile, teleriscaldamento e smaltimento dei rifiuti, principalmente tramite la regolazione tariffaria, dell’accesso alle reti, dello standard di qualità dei servizi, del funzionamento dei mercati e la tutela dei clienti e degli utenti finali. 

Il problema è serio, perché Isola del Giglio è una perla dell’Arcipelago toscano, un’isola meravigliosa che, all’ambiente, alla svolta green, deve gran parte delle sue fortune turistiche. E pensare che le utenze elettriche dell’isola siano collegate a una centrale a gasolio, che si trova a Campese, rifornita da grossi camion che si arrampicano da Giglio Porto, certo non è il massimo. Eppure, fino a tutto il 2030, la concessione è nelle mani di Sie Giglio, la Società impianti elettrici nata nel 1947 e da allora “motore” energetico del Giglio. A gasolio.

«Sono due anni che portiamo avanti un progetto con Terna – spiega il sindaco, Sergio Ortelli -. Il manager delle reti Terna, Francesco Del Pizzo, è stato anche sull’isola. Il progetto è pronto e prevede un allacciamento alla rete che viene da Montiano e passa per Talamone. Il problema è che, al momento, c’è il parere negativo di Arera che blocca tutto. Ma siamo in contatto, sono in corso trattative per sbloccare la vicenda. Perché va considerato l’aspetto ambientale, per noi primario».

Il progetto dell'elettrodotto sottomarino per il Giglio
Il progetto dell’elettrodotto sottomarino per il Giglio

Simiani: «Il governo spieghi perché il progetto è fermo»

Sulla vicenda interviene anche Marco Simiani, deputato Pd della Maremma. Che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e delle Infrastrutture Matteo Salvini.

«L’Isola del Giglio ha bisogno di un elettrodotto – scrive Simiani -: l’attuale centrale elettrica a gasolio è da tempo incompatibile con la valenza naturalistica del territorio e con le necessità della popolazione».

«L’impianto, oltre a creare evidenti problemi di inquinamento ed approvvigionamento di autobotti dal continente, presenta criticità anche per quanto riguarda i costi energetici per famiglie ed imprese. Nel 2021 Terna aveva inserito nel suo piano di investimenti triennale la realizzazione di un cavo sottomarino dalla costa all’Isola del Giglio. Sembra ora che il progetto sia bloccato per problemi di costi».

Fra l’altro, poco più a nord, Terna sta realizzando il nuovo elettrodotto tra l’Isola d’Elba e Piombino: l’opera, realizzata da Terna e del costo di circa 90 milioni di euro, consentirà la realizzazione di un’infrastruttura moderna ed efficace tra il sistema elettrico nazionale e la rete dell’Elba.

Il nuovo progetto, che prevede la maggior parte dell’elettrodotto in cavo sottomarino (34 chilometri sui 37 complessivi), porterà a raddoppiare le linee di connessione tra i sistema elettrico nazionale e la rete dell’Elba, garantendo quindi sensibili benefici in termini di affidabilità e sostenibilità energetica e tutelando, al tempo stesso, l’ecosistema marino grazie ad un trapianto preventivo di Posidonia oceanica dalla zona interessata a una superficie di 1.650 metri quadri del Golfo di Follonica.

Quindi all’Elba si può, al Giglio, a quanto pare, no.


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