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Geotermia, Termine: «Enel investa di più sul territorio»

Il segretario del Pd parla chiaro, in vista del rinnovo delle concessioni per il 2024: non solo fatturato, serve un maggior impegno
La torre geotermica di Monterotondo e Giacomo Termine

GROSSETO. Il segretario provinciale del Pd, Giacomo Termine, torna sulla questione della geotermia.

Nel febbraio 2017 il consiglio regionale toscano ha approvato la risoluzione n. 140 per la definizione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana sottolineando l’importanza che la geotermia riveste nella politica energetica della regione.

La legge regionale 7/2019 ha indicato la via per la gestione della risorsa geotermica partendo dal presupposto che la maggior qualificazione ambientale determina anche una conseguente crescita socio-occupazionale del territorio. Il suo sfruttamento deve però garantire un corretto inserimento territoriale dell’attività geotermoelettrica, anche in considerazione di un quadro normativo nazionale (D.Lgs. n. 22/2010) caratterizzato da una sostanziale liberalizzazione delle attività di ricerca e di coltivazione delle risorse geotermiche.

«Questo – dice Termine – è il quadro in cui ci muoviamo. Oggi l’indipendenza dai combustibili fossili e l’indipendenza energetica da fonte rinnovabile sono una priorità dello Stato ed è essenziale incentivare i progetti di sfruttamento dell’alta entalpia, dopo che il decreto ministeriale «Fer 1» che regola gli incentivi alle energie rinnovabili aveva eliminato la produzione geotermica, oltre a quella medio-bassa».

Geotermia, non si guardi solo al fatturato di Enel

«Negli ultimi anni Enel Green Power, attuale concessionario, anche a fronte dei record di produzione raggiunti ogni anno, non ha favorito una sostanziale crescita economica nel suo comprensorio di riferimento. Rispetto a 20 anni fa i territori geotermici hanno subito una sostanziale regressione o stagnazione».

«Pensare che il fatturato di Enel Green Power sia l’unico parametro di sviluppo da misurare, è il modo migliore per lasciar deperire queste zone, rendendo più povera tutta la Toscana oltre che l’Italia. È necessario ripartire con decisione e difendere questa grande e indispensabile risorsa energetica associandola al grande valore dei nostri borghi, degli straordinari paesaggi, della cultura, tradizioni e prodotti».

«L’eventuale proroga delle concessioni per l’utilizzo della risorsa geotermica (in scadenza nel 2024) è una grande opportunità dal punto di vista della produzione energetica nazionale ma è essenziale che Enel Green Power compia un salto di qualità e sostenga un impegno considerevolmente maggiore rispetto alle risibili risposte date al territorio in questi anni, ma quanto fatto finora non basta».

«Il piano di investimenti di Enel Green Power, garantisce, infatti, oltre ad un maggiore fatturato dell’azienda, anche milioni di investimenti che solo in parte ricadranno sul territorio (ricaduta spesso insufficiente analizzando il trend degli ultimi anni sulla base degli appalti effettuati)».

«La geotermia “funziona” bene se agisce dentro comunità vive dove siano attive dinamiche di lavoro, in cui sia favorita la competitività dei sistemi economici locali tesa ad un fattivo miglioramento della qualità dei servizi, delle infrastrutture nonché al livello di crescita socio-occupazionale della popolazione residente».

Geotermia, gli obbiettivi da raggiungere per il Pd

Il Partito Democratico di Grosseto insieme ai coordinamenti territoriali delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, agli organismi dirigenti e gli organi istituzionali, inviterà la Regione Toscana ad assumersi l’onere di una azione politico – istituzionale per raggiungere i seguenti obiettivi anche grazie alla proroga della concessione geotermica:

  • Reinserimento urgente degli incentivi statali relativi all’alta entalpia all’interno del FER 2;
  • Promozione e incentivazione dell’utilizzo sostenibile dell’entalpia medio – bassa oltre ad un sistema di agevolazioni per le attività produttive site nei comuni geotermici, prevedendo lo scambio sul posto alle comunità energetiche e locali con tariffe vantaggiose;
  • Dopo che il D.Lgs. 22/2010 ha previsto stabilmente le risorse agli enti locali, derivanti dalla L. 896/1986 e dall’accordo generale sulla geotermia del 2007, deve essere prevista l’indennità di compensazione ambientale per ogni centrale nuova o attuale oggetto di revamping o incremento di potenza;
  • Approvazione delle aree non idonee a investimenti geotermici da parte della giunta della Regione Toscana, previa consultazione degli enti locali interessati, ai quali il concessionario dovrà proporre, per una loro approvazione, un piano di sviluppo sostenibile per il territorio dettagliando le previste ricadute socio-economiche, ambientali ed occupazionali;
  • Applicazione delle migliori tecnologie e modalità di gestione disponibili, al fine di adeguare ogni impianto presente o futuro ai migliori standard di riferimento, secondo la disciplina della nuova legge regionale;
  • Massimizzare le ricadute sociali, occupazionali ed economiche connesse ad ogni impianto attuale e futuro, specificando, in particolare, in applicazione dei principi propri dell’economia circolare compatibilmente con la tipologia di impianto:
           1. L’impiego dell’energia termica residua a favore del sistema economico locale o di progetti di teleriscaldamento, in una percentuale pari almeno al 50 per cento dell’energia termica prodotta annualmente e non utilizzata per la produzione di energia elettrica;
           2. le iniziative volte all’utilizzo, in una percentuale pari ad almeno il 10 per cento, dell’anidride carbonica (CO2) emessa dall’impianto.

Qualora la proroga non fosse percorribile i temi sopra esposti devono essere il punto di riferimento dell’azione legislativa ed amministrativa del Partito Democratico.

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