Geotermia sotto a Pereta e al Morellino? «Uno scempio» Skip to content

Geotermia sotto a Pereta e al Morellino? «Uno scempio»

L’ex sindaco Cinelli chiede chiarezza: «Chi fa le ricerche vorrà sfruttare la risorsa. E qui non è possibile farlo. La Regione spieghi»
Il borgo medievale di Pereta
Geotermia, il borgo medievale di Pereta

MAGLIANO. Diego Cinelli, ex sindaco di Magliano, imprenditore agricolo e membro del gruppo “Magliano Comune Aperto” interviene sull’ipotesi di un impianto geotermico a Magliano, sotto al borgo medievale di Pereta e nella zona del Morellino.

Perché c’è una contraddizione evidente. Da una parte la Regione ha dichiarato la zona “non idonea alla geotermia”. Dall’altra ha autorizzato perforazioni esplorative proprio sotto al borgo di Pereta. Indagini che non costano poco e che non avrebbero senso se, chi le fa, non vedesse la possibilità di sfruttare, in un secondo momento, la risorsa geotermica.

Per questo l’ex sindaco chiede chiarezza alla Regione. Ed è pronto ad andare a manifestare sotto la sede, se non avrà una risposta chiara.

«La Regione Toscana – scrive Cinelli – non può nascondersi dietro l’impossibilità di impedire i pozzi di ricerca geotermica, concedendo autorizzazioni che costano cifre importanti e allo stesso tempo dichiarare il Comune di Magliano come territorio che non è vocato per questo tipo di centrali».

Cinelli: «Sulla geotermia la Regione fa il doppio gioco»

Eppure c’è una nuova procedura autorizzativa alla società Futuro Energia per la ricerca geotermica a Pereta.

«Personalmente non sono contrario alla geotermia a priori – sostiene Cinelli- ma credo che questa debba essere ubicata nei luoghi adatti. Nessuno la contesta nell’area boracifera dove produce ricchezza, ma sotto ad un borgo medievale come Pereta, in mezzo a colture di qualità come quelle del nostro territorio che ha una vocazione agricola e turistica, non ha proprio senso e quello della Regione appare quasi come un doppio gioco che a noi proprio non piace».

«Anche perché chi svolge perforazioni che vanno a migliaia di metri di profondità, che investe, solo per queste, cifre a sei zeri non crediamo che lo faccia solo per verificare la qualità del vapore, ma semmai una volta appurato che questo è buono sarà pronto ad un iter estrattivo e di produzione elettrica. Altrimenti perché fare perlustrazioni in una zona in cui al momento questa pratica è vietata? Il mio timore è che ad oggi lo sia, ma che domani il nostro comune possa uscire dalle zone non vocate alla geotermia»”.

L’ex sindaco Cinelli ed il gruppo di Magliano Comune Aperto restano dunque favorevoli alle rinnovabili, ma a certe condizioni.

«Crediamo che queste siano una risorsa per il nostro territorio – sostiene Cinelli a nome del gruppo- Penso al fotovoltaico ad uso domestico e, laddove funzionale, al mini eolico. Con gli accumulatori attuali molte residenze ed aziende del nostro Comune possono diventare autosufficienti e ridurre a zero le emissioni in atmosfera. Peraltro con cifre contenute si possono realizzare piccoli impianti e non impattanti che ben si sposano con il nostro paesaggio».

«Impianti ben lontani dalle grandi pale eoliche o dai campi solari su cui nutriamo le stesse perplessità che abbiamo sulla geotermia che rappresenta una scelta che abbiamo combattuto anche quando eravamo al governo del nostro Comune presentando un ricorso al Tar. Come gruppo e, personalmente anche come imprenditore agricolo, saremo vicini a coloro che si opporranno alla geotermia sul nostro territorio che rappresenterebbe un vero e proprio scempio».

«Per evitare tutto ciò sono pronto ad organizzare un incontro dei cittadini con il prefetto, attraverso il consigliere provinciale Andrea Maule con il presidente Limatola e ad accompagnarli a manifestare sotto alla Regione coinvolgendo i consiglieri del territorio, perché il governatore Giani e l’assessore Monni devono darci una risposta chiara e netta, senza fare il doppio gioco, per dirci chiaramente che il nostro Comune non è idoneo alla geotermia».

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