MARINA DI GROSSETO. Martedì 19 luglio alle 18,30, in occasione del 30° anniversario della strage di via D’Amelio che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e a cinque agenti della scorta, nuovo appuntamento pubblico organizzato dal “Gruppo Peppino Impastato” con le cittadine e i cittadini nell’area pedonale di Marina di Grosseto, all’altezza del civico 2 su via della chiesa di san Rocco per ribadire, ancora una volta insieme, “No a tutte le mafie”.
Arte e cultura per commemorare la strage
Anche in questa occasione, come avvenuto lo scorso 23 maggio, il “Movimento delle Agende Rosse” dà appuntamento con un flash-mob di carattere artistico e culturale nel segno delle importanti parole dell’ex magistrato Roberto Scarpinato: «Per saldare il debito con Paolo Borsellino dobbiamo dare un volto a coloro che collaborarono segretamente alla strage di via d’Amelio e che restano ancora non identificati nonostante l’impegno profuso».
Il 19 luglio 1992, alle ore 16.58, una Fiat 126 contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo al plastico venne fatta esplodere a Palermo sotto l’abitazione di Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino, madre e sorella del magistrato.
Nell’attentato di stampo terroristico-mafioso oltre a Paolo Borsellino vennero assassinati anche cinque agenti della scorta, ovvero Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Gli interventi e letture promosse durante il flash-mob dal “Gruppo Peppino Impastato” del “Movimento delle Agende Rosse” di Grosseto richiameranno la pressante esigenza, a trent’anni esatti da quella strage avvenuta cinquantasette giorni dopo la Strage di Capaci, di restituire a tutte le vittime giustizia e verità.
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