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Finale del Passalacqua, riconciliarsi con il calcio

Piombino e Grosseto giocano a calcio vero per 90 minuti. Con agonismo e rispetto dell’avversario. Squadre organizzate e qualche talento
Un momento della finale del Passalacqua (foto Giacomo Aprili)
Un momento della finale del Passalacqua (foto Giacomo Aprili)

GROSSETO. Quando una finale ti riconcilia con lo sport più bello del mondo, il calcio. 

Perché Atletico Piombino e Grosseto,  sul bel campo dell’InvictaSauro che ancora profuma di erba tagliata e un po’ umida, non ce ne vogliano i produttori di manti sintetici, ma sull’erba è un’altra cosa, giocano a calcio vero per 90 minuti. Con agonismo, determinazione, quella sana cattiveria sportiva che non fa mai male, e grande rispetto per l’avversario

In campo ci sono due squadre organizzate, con qualche talento vero che emerge nel gruppo. Sono ragazzi del 2003, 2004 e 2005. Anche qualche 2006. Sono gli anni in cui arriva la maturità calcistica. A questa età devi già far vedere chi sei, se credi che il calcio possa essere un’occasione di vita. Altrimenti resterà solo un fantastico hobby, da condividere con gli amatori.

Partenza dal basso, preventive, testa alta e palla tra i piedi, cambi di gioco di trenta metri: è uno spettacolo vedere i 22 in campo.

Quando il carattere cambia una partita

E poi il carattere. Il Piombino parte meglio, disegna calcio, è organizzato dietro e ha, davanti, un paio di ragazzi che alla palla danno del tu. Prende un palo, segna due reti.

Potrebbe essere una spallata alla finale, ma il Grosseto ha il guizzo per reagire nel finale del primo tempo, rimettendo tutto in gioco. E ha la grinta per tornare in campo per aggredire la partita. Arriva il 2-2, forse la rete più bella della serata, per la facilità con cui la palla va ad accarezzare il palo. 

Eppure ci sono ancora emozioni da gustare. Il 3-2 del Piombino non te lo aspetti, arriva quasi per caso. E i ragazzi di Consonni sono come uno scalatore a cui si stacca un gancio, cade di alcuni metri e deve ricominciare a salire. Però l’inerzia della gara è chiara. Dopo il 3-3 si capisce che prima dei possibili supplementari succederà ancora qualcosa. I biancorossi ora hanno in mano la finale.

Finisce 5-3, forse una punizione troppo severa per un Piombino che non molla fino al triplice fischio finale. 

La festa è giustamente biancorossa, ma i nerazzurri vanno a prendersi gli applausi dei tifosi del promontorio scesi fino a Grosseto: «Ragazzi ci avete fatto sognare» urlano da dietro alla rete. 

E, soprattutto, ci avete riconciliato con il calcio.

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