di Federico Catocci
SANTA FIORA. Tutti quelli che avevano pensato di fare feste in piazza in questo periodo e che si erano organizzati magari per salutare l’anno nuovo con qualche evento pubblico in esterna, dovranno ripensarci.
Alla luce del decreto covid in vigore da oggi infatti, tra le norme da rispettare, c’è quella che prevede fino al 31 gennaio 2022 il divieto di svolgere eventi, feste e concerti che implichino assembramenti all’aperto.
Molte realtà locali, ma anche amministrazioni comunali, magari non solo avevano pensato alle attività all’esterno, ma avevano già organizzato tutto. Grosseto come altre municipalità, erano riuscite a spostare gli intrattenitori previsti sui palchi esterni o nelle piazze, in teatri o auditorium. Nel capoluogo, da Piazza Dante, tutti dentro al teatro degli industri, per qualcosa di più raccolto.
Purtroppo però, lo stesso non han potuto fare altre amministrazioni. Come quella di Santa Fiora, che aveva previsto e organizzato (mettendoci di suo già 25.000 euro) la classica fiaccolata del 30 dicembre. L’evento principale dell’anno, che nelle varie edizioni ha coinvolto diversi attori e varie attività che vedevano nell’occasione.
Il primo cittadino di Santa Fiora, Federico Balocchi, molto contrariato da questa decisione, confessa «Non contesto la legittimità del Governo di prendere questo tipo di decisioni, trovo però un po’ in contrasto tra loro la scelta delle riaperture dei locali in ottobre con questa di richiudere a dicembre. Queste chiusure, soprattutto per noi a Santa Fiora, danneggiano molto l’economia, con molte famiglie che aspettavano il periodo natalizio anche per rinfrancare le casse delle proprie attività».
«I dati sui contagi sono in aumento, ma le ospedalizzazioni non hanno lo stesso trend dello scorso anno – precisa Balocchi – a conferma che i vaccini funzionano. In ospedale vanno in netta maggioranza i non vaccinati, chi si contagia ed è vaccinato non subisce solitamente la stessa sorte. Si è spinto per fare le vaccinazioni ed adesso sembra che il Governo stia prendendo misure come se nulla fosse stato fatto. Passa il messaggio sbagliato, che non condivido, è come se fossimo allo stesso punto dello scorso anno, andando a solleticare quella parte minoritaria della popolazione che magari non aspettava altro per godere di queste notizie».
La cosa che danneggia ulteriormente, dichiara Balocchi, è anche la tempistica. «Una cosa è se ci avessero avvisati all’inizio del mese. Sarebbe già stato difficile, però i danni sarebbero stati minori.
Il nostro evento a Santa Fiora era stato previsto tenendo conto che una certa linea di normalità sarebbe stata mantenuta, osservando le norme di sicurezza. Da un giorno all’altro è dura da digerire, da ammortizzare soprattutto. Qualcuno mi ha detto che forse non mi rendo conto della situazione pandemica, ma sono pronto a rispondere che so bene in che situazione viviamo. Lo scorso anno sono stato mesi chiuso nel mio ufficio, ma questo anno la situazione mi pare ben differente, come appunto ho detto. Vorrei anche capire quanti focolai sono partiti da eventi all’aperto e quanti invece da eventi al chiuso come feste o cene. Credo siano contesti ben differenti».
Balocchi conclude descrivendo questo intervento del Governo come eccessivo e intempestivo: «C’è chi ha difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. I tanti esercizi commerciali che aspettavano anche sull’Amiata le vacanze natalizie per aumentare gli introiti dopo mesi non felici, riceveranno l’ennesimo brutta sorpresa».
Anche altre amministrazioni amiatine, come quella di Abbadia San Salvatore (che si accingeva ad accendere le sue fiaccole), sono state fermate proprio all’ultimo, altrettanto è successo a Castel del Piano.
Sull’Amiata, stagione di eventi invernali compromessa
Federica Terzuoli, presidente della Pro Loco Castel del Piano, amareggiata per le chiusure, non è però proprio del medesimo avviso di Balocchi: «Ci dispiace molto veder e dover chiudere alcune iniziative. Un po’ ce lo sentivamo che qualcosa potesse andare verso ulteriori chiusure visti i dati non confortanti. La vedo dall’ottica per la quale se i dati consigliano ulteriori chiusure, per la sicurezza di tutti, è bene chiudere, a discapito di quei 4-5 giorni di festeggiamenti in piazza. Noi contingenteremo ulteriormente gli ingressi alle attrazioni come alla pista di pattinaggio sul ghiaccio in piazza. Stiamo annullando quelli che avrebbero previsto assembramenti, altri eventi come Birre sotto l’albero sono stati annullati dagli organizzatori».
Infatti, Nico Raffi, presidente dell’associazione la Gora, co-organizzatore di Birre sotto l’albero racconta che due settimane di lavoro per montare tutto, adesso saranno subito seguite da due giorni di smontaggio, partiti oggi: «Le dico che sono molto contrariato. Soprattutto per le tempistiche delle decisioni che ci piovono addosso. Ce la aspettavamo un po’ in verità qualche chiusura in più, ma non così, un giorno per l’altro dopo. Saperlo qualche settimana prima, sarebbe decisamente stato meglio. Ora, come molte altre associazioni, abbiamo speso e basta. Una festa che doveva aiutarci anche a finanziarci, è finita per essere un buco. Menomale che il comune di Castel del Piano ci ha dato un aiuto. Ma non cancella la delusione di averci comunque rimesso, senza oltretutto aver praticamente iniziato. Per il mondo delle associazioni, che comunque hanno costi fissi anche per le sedi legali, e vivono nell’incertezza di dover chiudere da un giorno all’altro, è stata davvero una brutta sorpresa».
Questo decreto dunque, per molti, porta sotto all’albero molte chiusure. Nell’ottica di contenere il contagio, i primi ad essere danneggiati sono gli operatori locali, per loro, solo un avviso che talvolta suona di nuovo come una telefonata il giorno prima.
Feste sospese anche in piazza del Sale
Il referente delle associazioni del Mosaico del Volontariato e dei Commercianti di piazza del Sale Valentina Corsetti presidente Musicalmente comunica lo stop alle feste. «A seguito del decreto festività emanato in queste ore dal Governo abbiamo deciso di sospendere tutti gli eventi previsti per oggi è del 5 gennaio così da tutelare la salute dei volontari e degli intervenuti. Desideriamo comunque augurare a tutti i grossetani e alle loro famiglie un sereno Natale».

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