ORBETELLO SCALO. È stato organizzato un incontro pubblico, giovedì 27 febbraio dalle 16 alle 18:30, in piazza della Stazione, per discutere della situazione della bonifica dell’ex Sitoco e dei rischi connessi ai lavori in corso .
Sta per partire, infatti, la terza fase della messa in sicurezza dell’ex fabbrica, quella più lunga, 73 giorni a partire dal primo marzo 2025, che riguarda la demolizione controllata del fabbricato J. Laguna Azzurra, infatti, proprietaria dell’intera area, ha stabilito un cronoprogramma delle lavorazioni di demolizione controllata dei fabbricati dell’area “ex Sitoco”, oggetto di un ordinanza del sindaco Casamenti in seguito ai crolli avvenuti nei mesi scorsi. Cronoprogramma pubblicato da più di un mese, il 22 gennaio scorso.
Laguna Azzurra, costituita dalla Cmsa (Coop muratori sterratori e affini) di Montecatini (42%), Clea (Impresa cooperativa di costruzioni generali) di Venezia (33%), Ccc (Consorzio coop costruttori) di Bologna (12%) e Olmo Granducato (2%), ha acquistato la fabbrica nel 2004. Voleva trasformarla in appartamenti, per circa 450mila metri cubi. Ma il progetto è fermo.
Per anni, infatti, la demolizione della fabbrica e quindi l’inizio della bonifica, nei terreni ci sono veleni di ogni tipo, in particolare arsenico, è stata bloccata dal “niet” della Soprintendenza, che voleva tutelare l’archeologia industriale. Ma nel novembre del 2021 il Tar annullò i vincoli della Soprintendenza, dopo il ricorso della stessa Laguna Azzurra.
Bonifica ex Sitoco: i cittadini chiedono risposte
Nei giorni scorsi, nei pressi della stazione ferroviaria di Orbetello Scalo, sono comparsi volantini senza firma né intestazione, che annunciavano la rimozione di materiali contenenti amianto dagli edifici ferroviari destinati alla demolizione. Il messaggio, rivolto ai residenti delle palazzine ferroviarie, consigliava di tenere le finestre chiuse durante le ore lavorative, senza fornire dettagli sugli orari e sull’area interessata.
Questa comunicazione ha generato grande preoccupazione tra i cittadini, che si sono trovati senza informazioni ufficiali e senza la possibilità di verificare la reale portata del rischio.
I volantini non erano autorizzati
Dopo aspre polemiche che avevano interessato l’Amministrazione comunale, è emerso che quei volantini non erano stati autorizzati da alcuna istituzione o ente responsabile. Un dettaglio di non poco conto, che ha aumentato la confusione, lasciando aperti interrogativi sulla gestione della comunicazione relativa ai lavori in corso.
Tutti i volantini sono stati quindi rimossi dalla stessa società Laguna Azzurra.

Trasparenza e sicurezza: le richieste della cittadinanza
I cittadini di Orbetello Scalo chiedono alle istituzioni locali e agli enti responsabili di fornire:
- Informazioni chiare e ufficiali sulle operazioni in corso
- Dettagli sui giorni e gli orari dei lavori per permettere ai residenti di adottare eventuali precauzioni
- Monitoraggi ambientali costanti, con pubblicazione dei dati sulla qualità dell’aria
L’incontro pubblico sarà un’occasione importante per ottenere risposte e garantire che la bonifica dell’ex area Sitoco avvenga nel rispetto della sicurezza di tutti. La partecipazione della comunità è fondamentale per mantenere alta l’attenzione su questa vicenda.
Il Comune: «Tutte le operazioni svolte in sicurezza»
Intanto il Comune, da parte sua, comunica che «Si conferma che tutte le attività vengono svolte sotto il costante controllo e monitoraggio della Asl, comprese le autorizzazioni necessarie, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza».
«Attualmente, gli interventi iniziali sono stati eseguiti in condizioni di assoluta sicurezza, senza alcuna criticità né prescrizioni specifiche per la tutela della cittadinanza. Eventuali ulteriori misure di sicurezza per i cittadini potranno essere disposte esclusivamente tramite ordinanza sindacale, conformemente alla normativa vigente, e solo in caso di formale richiesta da parte dell’Asl competente, ipotesi che, al momento, è da escludersi».
La Sitoco, prodotti chimici per quasi 90 anni
L’area in questione è legata all’ex stabilimento Sitoco, fondato nel 1906 dalla Montecatini, poi Montedison, quindi Federconsorzi, per la produzione di colle, concimi e prodotti chimici. Dopo la chiusura definitiva nel 1991, il sito è rimasto abbandonato per anni, diventando un vero rischio ambientale. La società è stata dichiarata fallita nel 2001.
Nel 2002 è stato riconosciuto come Sito di Interesse Nazionale (SIN), richiedendo un intervento di bonifica. Nel 2004 il sito è stato acquistato da Laguna Azzurra.
Tuttavia, le operazioni hanno subito diversi ritardi e solo nel 2019 è iniziata la rimozione dell’amianto già caduto a terra. Ora, con la demolizione delle strutture rimaste, è necessario garantire la massima sicurezza per i residenti.
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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