Ex poliziotto accusato di violenza sessuale: «Processo da rifare» Skip to content

Ex poliziotto accusato di violenza sessuale: «Processo da rifare»

Secondo i giudici l’uomo non ha commesso abuso di autorità ma ha indotto il ragazzino a subire gli abusi: si ricomincia da capo
Tribunale

GROSSETO. Doveva essere l’ultima udienza di un processo doloroso, proprio per il reato del quale era accusato l’ex poliziotto della questura, in pensione ormai da anni. Quello di violenza sessuale aggravata su un ragazzino di 16 anni. Invece, i giudici del tribunale di Grosseto (Adolfo Di Zenzo presidente, Ludovica Monachesi e Laura Previti giudici) hanno rinviato gli atti alla Procura. «Il processo è da rifare», hanno detto alla fine di un’ora di camera di consiglio.

Si ricomincia da capo, con la spada di Damocle – nonostante la gravità del reato contestato – della prescrizione.

Non c’è stata la prova, nonostante siano stati sentiti 17 testimoni, che gli atti siano avvenuti e tantomeno che siano avvenuti per abuso di autorità.

Riqualificazione del reato

I giudici hanno chiesto alla Procura di valutare se ci siano gli estremi per riqualificare il reato contestato al 65enne: non più violenza sessuale per abuso di autorità, ma, sulla base del comma 2 numero 1 dell’articolo 609 bis, per induzione a subire gli atti sessuali. Una differenza questa, che ha sparigliato mercoledì 12 ottobre, le carte in tribunale.

Il processo, quindi, ripartirà da capo. Il sostituto procuratore Salvatore Ferraro aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione.

L’uomo, difeso dagli avvocati Roberto Bottoni e Alessandro Risaliti ha sempre respinto le accuse, sostenute invece dalla Procura e dalle parti civili, rappresentate in aula dall’avvocata Lucia Rossi, che assiste il ragazzino, oggi maggiorenne e Adriano Galli, che rappresenta la madre del giovane.

La vicenda

Tutto è cominciato nel 2016, quando il ragazzo aveva raccontato a scuola due episodi che sarebbero successi quando era stato affidato dalla madre all’ex poliziotto, con il quale aveva un rapporto di conoscenza. Due episodi di abusi sessuali che sarebbero avvenuti nell’abitazione del ragazzo.

La scuola aveva poi avvertito i carabinieri che avevano avviato le indagini.

Il ragazzo, all’epoca minorenne, prima dell’udienza preliminare era stato sentito durante l’incidente probatorio e aveva raccontato di aver subito due rapporti sessuali completi. Atti che avrebbe commesso abusando dell’autorità, proprio perché la madre lo aveva affidato all’ex poliziotto. Ora invece, il reato dovrà essere riqualificato: non più violenza sessuale con abuso di autorità ma violenza sessuale aggravata dall’induzione a subire quegli atti.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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