GROSSETO. Difficile non andare al mare in Maremma. Per molti l’estate è l’occasione giusta, fare un tuffo e rilassarsi in spiaggia può essere anche la piccola vacanza di un giorno. Il mare della provincia di Grosseto accoglie residenti e turisti, e come arriva la bella stagione, sul litorale arrivano anche loro, i bagnini. Presenza necessaria per la sicurezza di tutti i bagnanti, li tengono d’occhio presidiando la spiaggia e salendo sulle torrette che rimandano un po’ alla famosa serie tv Baywatch.
Tuffarsi in acqua può sembrare semplice ma come sulla terraferma, si possono correre molti rischi. Principalmente per chi non è molto pratico. «Quando vedo una persona che sbraccia in mare non so mai cosa aspettarmi – dice Francesco Pignotti, bagnino da circa 6 anni – potrebbe essere in preda al panico oppure potrebbe avere una congestione o un malore. È sempre bene correre».
Loro presidiano le spiagge, ma qualche segnale in più non guasta mai. Nella zona del porto a Marina di Grosseto, per esempio, c’è una buca che crea una risacca. «Vorremmo che fosse segnalata, sarebbe utile soprattutto per chi non conosce il fondale – continua Pignotti – ma ancora non è stato messo alcun cartello».
Mentre a Castiglione della Pescaia la situazione è differente. La corrente può variare molto di più in base ai venti. «Lo scirocco crea risacche e con il mare mosso diventa difficile uscire dall’acqua – dice Leonardo Petragli, bagnino al lido le Rocchette – mentre il ponente e il levante creano onde di circa un metro e mezzo. Con il vento da sud-est una ragazza due anni fa ha sbattuto la testa sugli scogli, si deve fare sempre attenzione».
I bagnini della Maremma: riflessi pronti e azione
La figura del bagnino nell’immaginario comune è lo sciupafemmine dell’estate, ma al di là delle voci maliziose è una persona rischia la sua vita per salvare quella degli altri. Francesco lavora nella zona del porto a Marina di Grosseto «È un posto solitamente tranquillo, ma quando tira il vento verso sud, con qualche onda più alta del normale diventa difficile uscire dalla fossa – dice Pignotti – che si forma a causa della presenza delle barriere. La corrente tende a spingere le persone verso lo scoglio e se qualcuno non ha l’esperienza per poter gestire la situazione rischia di farsi molto male».
L’ultimo salvataggio proprio poco tempo fa. «Infatti, qualche giorno fa, ho salvato una bambina di 10 anni. Per uscire dall’acqua siamo dovuti salire sullo scoglio. La corrente ci ha spinto contro le rocce e le ho fatto scudo con il mio corpo, tagliandomi sul piede, sullo zigomo e sulle braccia».
Oltre alla corrente, a volte in acqua anche un piccolo malore può essere un problema. I bagnini dicono che nel 90% dei casi di soccorso si tratta di una congestione, mentre nel 10% potrebbe essere un malore. «Nella mia esperienza ho fatto tre interventi in queste circostanze. – continua Francesco – Uno è stato traumatico perché l’uomo che ho provato a salvare ha perso la vita. L’ho portato fuori dall’acqua e ho iniziato subito il massaggio cardiaco, ma quando sono arrivati i soccorsi era troppo tardi. I soccorritori e gli altri bagnini mi dicevano che avevo fatto il possibile, ma sentivo di aver sbagliato qualcosa… di non aver fatto abbastanza per salvarlo».
I salvataggi a Castiglione della Pescaia
Per adesso i bagnini delle Rocchette non sono stati troppo impegnati nei salvataggi. «Gli interventi di quest’anno sono stati semplici – dice Leonardo – perché puntiamo molto sulla prevenzione, diciamo che fischiamo molto ai bagnanti. Qualche salvataggio lo abbiamo fatto a luglio. Mi ricordo un giorno mentre stavo mangiando in pausa, sono curso subito a tuffarmi perché per due ragazze si stavano sbracciando, non riuscivano a uscire dalla risacca. Mentre una mia collega tirava fuori una delle due io sono corso dall’altra».
«Abbiamo anche salvato un bambino di 6 anni, che nuotava davanti all’ultima torretta, quella vicino agli scogli – continua – per via delle buche e della risacca che si erano create si era allontanato molto. Fortunatamente siamo intervenuti prima che andasse contro la scogliera».
«Ci vuole più rispetto per i nostri segnali»
I bagnini oltre a effettuare salvataggi segnalano anche eventuali pericoli. Quando sfoderano la bandiera rossa il significato è chiaro: chi entra in acqua lo fa a proprio rischio e pericolo. Se qualcuno rischiasse la vita andando in mare con la bandiera rossa, il bagnino è comunque obbligato a salvarlo. «La legge consente solo di avvertire le persone – dice il ragazzo – in altri Paesi, per esempio in Spagna o in Francia, se il bagnante entrasse in acqua con la bandiera rossa sarebbe buttato fuori dalla spiaggia».
Molte persone però non rispettano i richiami dei bagnini. «Una volta mi è successo che un uomo di circa 60 anni andasse nell’acqua alta fino alle spalle. La corrente – continua – ha iniziato a spingerlo a largo e sono andato a salvarlo. Una volta in spiaggia mi ha detto che non sapeva nuotare, ma che gli piaceva andare nell’acqua alta per passeggiare. Quando gli ho fatto presente che la bandiera era rossa mi ha risposto che l’aveva vista, ma pensava di farcela lo stesso».
Con la necessità di maggior consapevolezza concorda anche Leonardo. «Le persone dovrebbero rispettare di più i nostri avvisi – dice il bagnino – Non fischiamo per rovinare le vacanza, come mi ha detto un bagnante, ma per evitare qualche spiacevole evento».
Autore
-
Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli