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Elismo Pesucci è sindaco di Campagnatico. Per ora

Lunga relazione di Pesucci per spiegare che non è incompatibile. Ma a dire l’ultima parola sarà un giudice il 18 agosto
Il sindaco fa festa con la maggioranza con un aperitivo in piazza a Campagnatico
Il sindaco fa festa con la maggioranza con un aperitivo in piazza a Campagnatico

CAMPAGNATICO. Elismo Pesucci si è insediato ufficialmente come sindaco di Campagnatico. Ma l’opposizione, in aula c’erano solo Claudio Gabbolini e Marco Cinelli, perché il candidato sindaco Luca Grisanti era in ospedale per un intervento, ha abbandonato i lavori. E non tornerà in consiglio fino al 18 agosto, quando sarà un giudice a dire l’ultima parola sulla presunta incompatibilità del sindaco Pesucci con la carica di primo cittadino.

Marco Cinelli e Claudio Gabbolini
Marco Cinelli e Claudio Gabbolini

«Per noi – spiegano Cinelli e Gabbolini – il sindaco non può giurare in quanto incompatibile. Siamo usciti per questo e non parteciperemo a nessun atto finché non sarà un giudice a dire se Pesucci può fare il sindaco o se, come pensiamo noi, non può farlo».

Il sindaco ha letto una lunga relazione. Spiegando  che l’azione popolare mossa nei suoi confronti, e nei confronti della consigliera Anna Momini, compagna del figlio Davide Pesucci, non ha motivo di esistere per incandidabilità e ineleggibilità.

Diverso è il caso dell’incompatibilità. Che consiste nell’impossibilità di svolgere certe attività che la legge considera inconciliabili con la carica elettiva. Infatti la ratio delle disposizioni dettate in materia di incompatibilità va ricercata nell’esigenza di garantire l’imparzialità nell’esplicazione della cariche elettive, che verrebbe disattesa qualora il soggetto eletto fosse portatore di interessi propri configgenti con quelli dell’amministrazione presso la quale egli esplica il suo mandato.

«La situazione di incompatibilità – ha detto il sindaco Pesucci – a differenza di quanto avviene per l’incandidabilità o per l’ineleggibilità che non sia stata rimossa per tempo – non inficia la validità dell’elezione, ma esige una scelta dell’eletto (quindi dopo l’elezione) il quale dovrà optare per il mandato elettivo o per l’altra carica. Le cause di incompatibilità alle cariche di amministratore locale sono previste dall’art. 63, Tuel (testo unico degli enti locali) e tra esse, si cita quella che viene contestata al sottoscritto nell’azione popolare, vale a dire quella di cui al primo comma, n. 4):  colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo, con il Comune».

«Un’ulteriore causa di incompatibilità che viene contestata dai ricorrenti nell’azione popolare è quella prevista nell’art. 61, comma 1bis, Tuel, in base al quale non possono ricoprire la carica di sindaco coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nella rispettiva amministrazione il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o in qualunque modo loro fideiussore». E qui il sindaco si riferisce al campo assegnato dal Comune alla Nuova Arcille, di cui il figlio Davide era presidente e la compagna di lui, la consigliera Anna Momini, nel Cda.

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La maggioranza al completo in sala consiliare (manca Luca Volpe che era collegato da remoto)

Peraltro, e non è un dettaglio, l’ipotesi di decadenza del sindaco per incompatibilità non porta al commissariamento, ma entrerebbe in carica il vicesindaco, fino al primo turno elettorale utile. Come successe, per fare un esempio, quando a Grosseto (maggio 2005) a decadere fu Alessandro Antichi (eletto in Regione) e fu sostituito dall’allora vicesindaco, il compianto Gabriele Bellettini.

La lite pendente fra il Comune e Pesucci

E qui Pesucci spiega come si è mosso per eliminare, nei dieci giorni previsti dalla legge, la causa di incompatibilità.

«La lite (oggi non più pendente) aveva ad oggetto la richiesta di rimborso delle spese legali sostenute per la difesa nei giudizi penali per i quali il sottoscritto era stato tratto a giudizio in relazione a fatti connessi con l’esercizio del mandato e per i quali era stato poi assolto. Per tale ipotesi è espressamente esclusa la sussistenza di una causa di incompatibilità, in quanto oggetto di specifica eccezione contemplata all’art. 63, IV comma, Tuel».

«Per questo ho deciso di rinunciare al giudizio, ed ho compiuto un atto di rinuncia all’azione il 29.06.2022, nell’ambito di una transazione con il Comune di Campagnatico. Ho poi prodotto in causa tale atto di transazione, contenente la mia rinuncia all’azione, mediante deposito telematico del 6.7.2022, con ciò compiendo ritualmente la rinuncia agli atti del giudizio. L’ipotetica ed eventuale causa di incompatibilità costituita dall’avere lite pendente con l’Ente è stata quindi rimossa per tempo (vale a dire, prima del 10.07.2022, data in cui sarebbe scaduto il termine di 10 giorni dalla notifica dell’azione popolare avvenuta, come ho già detto, il 30.6.2022)».

«Chi afferma che la lite è “ancora pendente” rispondo chiaramente  che ciò non è vero: ho fatto tutto ciò che era nella mia possibilità, rinunciando al mio diritto di rimborso e l’ho fatto ampiamente nei termini. L’attesa dell’esito, comunque scontato, del mio atto di rinuncia che condurrà all’estinzione del giudizio non è affatto di impedimento alla mia carica. Si tratta di un adempimento che dipende da un terzo – il giudice – le cui tempistiche non sono decise da me e che non hanno alcuna conseguenza sulla validità della mia carica. La norma impone di rimuovere la causa di incompatibilità, e ciò è stato fatto».

L’aggiudicazione del campo sportivo di Arcille

Anche sulla concessione del campo sportivo alla Nuova Arcille e alla conseguente gestione dell’impianto da parte di Davide Pesucci e di Anna Momini, il sindaco spiega la sua versione dei fatti.

«L’Asd  Nuova Arcille non ha scopo di lucro. La concessione del campo sportivo è oggetto di un provvedimento amministrativo di aggiudicazione assunto a seguito di procedura di gara e prevede la corresponsione di un canone da parte del soggetto aggiudicatario. È un contratto cosiddetto “attivo” per l’Amministrazione, per il quale la stessa riscuote e non spende denaro della collettività. Il rapporto tra il Comune di Campagnatico e l’Asd Nuova Arcille non è in alcun modo riconducibile ad un appalto di lavori o di servizi comunali, come invece prevede l’art. 61, comma 1bis, del Tuel. L’Asd Nuova Arcille paga al Comune, e non è pagata dal Comune, per gestire, senza scopo di lucro, il piccolo impianto sportivo di Campagnatico».

«Inoltre, voglio precisare che mio figlio, Davide Pesucci, già da molto tempo succedutomi nella carica di presidente della Asd Nuova Arcille, si è dimesso dalla tale carica di presidente e lo ha fatto già prima delle elezioni amministrative dello scorso giugno, il 2.5.2022, ed oggi non riveste più alcun ruolo nell’associazione sportiva. Anche la Consigliera Anna Momini, che non ha alcun rapporto di affinità con il sottoscritto, non essendo mia nuora, ma unicamente la madre di mio nipote, si è comunque dimessa dal consiglio di amministrazione della Nuova Arcille; anche lei addirittura prima della elezioni (il 7.5.2022). Infine, io stesso mi sono dimesso dalla carica di consigliere rivestita nella Asd Nuova Arcille, ancor prima delle elezioni, vale a dire il 30.4.2022».

Le osservazioni di Marco Cinelli

Il consigliere di opposizione, Marco Cinelli, ha replicato facendo notare alcune… inesattezze.

«Premesso che nel  ricorso popolare non viene riportata la condizione di incandidabilità, quindi Pesucci ha perso tempo a esporre per circa 15 minuti sull’incandidabilità con tutti i riferimenti normativi, al punto dove dice: non avrei neppure avuto necessità di trovare un accordo con il comune perché la rinuncia all’azione non é condizionata dall’ottenimento dell’assenso da parte del convenuto, dice un’inesattezza: è vero nel penale, ma questo è un civile dove c’è di mezzo un Ente ed ha un altro iter. E la prima cosa che ha fatto è nominare l’assessore al contenzioso e far passare in giunta prima del primo consiglio (30/06) la rinuncia con transazione ( pese legali compensate) che abbiamo già inoltrato alla Corte dei Conti, quindi se non ci voleva l’assenso che motivo aveva di fare le corse e inventarsi un assessorato?»

E ancora: «Abbiamo chiesto la decadenza del sindaco e abbandonato l’aula perché oggi, 11 luglio, sono scaduti i termini. Nello statuto e nel regolamento si parla di 10 giorni, non di 10 giorni lavorativi, quindi i dieci giorni scadevano ieri, domenica 10».

Quindi alcune precisazioni: «È lo stesso avvocato dell’Ente a chiarire che vanno bene la rinuncia e la transazione, ma comunque l’estinzione del processo va dichiarata con sentenza, peraltro appellabile».

«Sulle affinità di famiglia di Anna Momini fa testo lo stato di famiglia anagrafico. È iscritta nell’atto, insieme a Davide Pesucci e il figlio».

Cinelli spiega anche, a conclusione, che il vicesindaco subentra in caso di dimissioni del sindaco (caso Antichi), ma se l’incompatibilità è sancita da un giudice, in quel caso arriva il commissario.

Staremo a vedere, in fondo manca meno di un mese al 18 agosto.

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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