È maremmano il ricercatore molecolare pluripremiato Skip to content

È maremmano il ricercatore molecolare pluripremiato

Francesco De Logu, 37 anni, è professore all’Università di Firenze e ha già vinto numerosi premi per le sue pubblicazioni
Al centro Francesco De Logu riceve il premio farmaindustria a Roma
Al centro Francesco De Logu riceve il premio Farmaindustria a Roma

GROSSETO. Da bagnino a professore emerito in biologia. Francesco De Logu ad appena 35 anni sta bruciando le tappe: oggi è uno dei più esperti ricercatori nel trattamento del dolore cronico.

La storia di De Logu è quella di un ragazzo che col “fuoco sacro” dentro, è partito da una scintilla e l’ha fatta diventare un faro che illuminerà la sua strada negli anni avvenire.  

Francesco nasce a Grosseto nel 1985 e cresce a Castiglione della Pescaia. Già alle scuole elementari e medie viene fuori la sua passione per lo studio soprattutto delle materie scientifiche. Le prime difficoltà nascono però con l’inizio del liceo scientifico a Grosseto. Tutto l’entusiasmo per la matematica e la chimica viene smontato dalle tante ore di latino, italiano, filosofia e storia. Il secondo anno di liceo se lo ricorda come il più brutto di tutta la sua carriera accademica e viene bocciato.

Come “premio” per le vacanze estive per quattro giorni alla settimana va a scaricare il pesce all’isola del Giglio. Il consiglio ai genitori di Francesco da parte dei professori, ai ricevimenti, era quello di cambiare scuola, magari frequentando percorsi professionali di tre anni, forse più adatti.

Franceso De Logu

Francesco non ci pensa nemmeno, non si arrende e va avanti. Decide di iscriversi anche all’università di Firenze, a biologia. I denari in casa erano pochi, così ogni anno per le vacanze di Pasqua apre la stagione come bagnino. Portandola avanti fino a fine settembre, per pagarsi gli studi.

Gli ultimi tre anni al bagno Nettuno da Eva, gli rimarranno impressi nel cuore per tutta la vita.

La laurea con lode

Francesco si laurea con 110 e lode alla triennale e 2 anni dopo si replica alla magistrale in biologia molecolare. Dopo, dà il via alla sua avventura da giovane ricercatore.

Nel 2015 vince il concorso per il dottorato di ricerca in terapia del dolore e nel 2022 dopo avere ricevuto l’abilitazione nazionale a professore associato in farmacologia, vince il concorso da ricercatore.

Oggi Francesco insegna farmacogenomica all’Università degli Studi di Firenze e ha vinto numerosi premi per la ricerca scientifica, fra cui il premio Farmindustria nel 2018 e il Prix Galien Italia nel 2019.

«Il lavoro duro ripaga sempre»

«Se mi guardo indietro – racconta De Logu – capisco che tutti gli anni passati a guadagnarmi quello che spendevo mi hanno permesso di affrontare la carriera accademica con uno spirito diverso rispetto ad altri. Io dovevo a tutti costi impegnarmi per riuscire dove volevo arrivare, altrimenti tutta la fatica non avrebbe avuto alcuno scopo».

Nel 2020 Francesco fonda, insieme a due colleghi, la società FloNext srl. L’obiettivo è quello di scoprire nuove molecole per il trattamento del dolore cronico e delle malattie degenerative.

Ad oggi è titolare di 3 brevetti internazionali oltre che autore di oltre 60 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

Le ricerche

L’attività di De Logu si è concentrata principalmente sullo studio dei meccanismi cellulari coinvolti nella produzione e mantenimento del dolore cronico. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio di una classe di recettori canale, i Transient Receptor Potential (TRP): sottopopolazioni di neuroni sensitivi primari e cellule gliali coinvolte nella percezione e trasmissione del dolore.

La sua ricerca ha contribuito alla identificazione delle vie di segnale che attivano il canale TRP ankyrin 1 (TRPA1) espresso nelle cellule di Schwann e della cascata di eventi associata a questa attivazione che sviluppa e mantiene nel tempo l’ipersensibilità agli stimoli meccanici e termici.

Recentemente, insieme ad un gruppo di collaboratori internazionali ha contribuito a rivelare il meccanismo con il quale il Calcitonin Gene Related Peptide (CGRP), neuropeptide espresso e liberato dai terminali cutanei trigeminali, genera il dolore emicranico attraverso l’attivazione del suo recettore nell’adiacente cellula di Schwann.  

Il curriculum

Francesco può essere definito senza dubbio uno degli orgogli della Maremma.

È stato assegnista di ricerca e successivamente ricercatore a tempo determinato in Farmacologia al laboratorio di farmacologia clinica e oncologia sperimentale (Dipartimento di scienze della salute) dell’Università di Firenze.

Nel 2021 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale per il settore concorsuale 05/G1 (farmacologia, farmacologia clinica e farmacognosia), seconda fascia (professore associato).

Nel 2022 ha vinto il concorso per ricercatore a tempo determinato in farmacologia all’Università di Firenze. Ricopre il ruolo di coordinatore dell’Advanced Bioimaging Research Unit e di coordinatore scientifico del laboratorio congiunto “ InNovaTivE dRugs CEll-sPecific Targeting – INTERCEPT” fra il Dipartimento di Scienze della Salute e FloNext Srl.

Adesso il professor Francesco De Logu, passa le sue giornate a fare esperimenti, analizzare dati e pensare a nuovi progetti, sempre con il miglior sorriso possibile.

 

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