Dottoressa aggredita: «Un grosso choc. Via Roma ormai è il Bronx» | MaremmaOggi Skip to content

Dottoressa aggredita: «Un grosso choc. Via Roma ormai è il Bronx»

La dottoressa stava andando al lavoro al distretto: «Mi è rimasto un grave stato di choc post traumatico e di ansia profonda. Lì vicino c’è una scuola, agli ambulatori dell’Asl vengono molti anziani»
Il distretto Asl di via Roma, dove lavora la dottoressa che è stata aggredita
Il distretto Asl di via Roma, dove lavora la dottoressa che è stata aggredita

GROSSETO. La dottoressa aggredita martedì 2 in via Roma racconta cosa è accaduto in quei momenti di grande paura, mentre stava parcheggiando per andare al lavoro al distretto Asl di via Roma, proprio davanti alla farmacia Severi.

Racconta la sua reazione, lo choc avuto quando l’aggressore se n’è andato, ma soprattutto mette in guardia per la situazione, ormai conclamata, che c’è da tempo in via Roma.

Non è la prima volta che ci troviamo a scrivere episodi avvenuti nella zona, anche in questi ultimi giorni.

Lì a due passi c’è una scuola elementare, gli utenti del distretto sono in gran parte anziani. Lei, nonostante il trauma emotivo dopo l’aggressione, ha saputo reagire, ma con una persona debole le cose potevano andare in modo ben diverso.

«Il ragazzo mi è entrato in auto»

«Ieri 2 settembre alle ore 7,28 circa , stavo parcheggiando la mia auto in via Roma fra villa Rechichi e villa Sarnicola (ovvero ben lontano dal Serd) per andare a lavoro al distretto ambulatoriale di via Roma, dal lato opposto alla farmacia. Mentre ancora stavo facendo manovra (quindi con il motore acceso) un ragazzo afroamericano di circa 20 anni è entrato in auto, dietro, con uno zaino tenuto sull’ addome».

«Temendo che potesse allungare la mano per arrivare al mio collo o peggio tirare fuori un coltello gli ho intimato di scendere immediatamente, dicendogli che l’auto è una proprietà privata e stava commettendo un reato». 

«Sono scesa e l’ho affrontato»

«Sono scesa dall’auto ed alla fine questo individuo mai visto prima è uscito, temevo che potesse aver rubato qualcosa. Essendo medico, e quindi pubblico ufficiale durante l’attività lavorativa, gli ho chiesto immediatamente di identificarsi e di fornire i documenti. Lui muto. Gli ho chiesto se aveva il permesso di soggiorno.  “No” ha detto. Nel frattempo è arrivato il mio compagno a cui ho detto di telefonare subito ai carabinieri».

«Quindi  ha cercato di allontanarsi. Credo che abbia pensato in base alle mie domande che fossi un poliziotto in borghese. Ho cercato di trattenerlo e l’ho addirittura seguito per un tratto di strada perché volevo assicurarlo alla giustizia. Ma poi si è messo a correre e sono tornata indietro».

«Ho avuto un crollo emotivo»

«A quel punto ho avuto un vero e proprio crollo emotivo, un attacco d’ansia. Ero stordita, con le gambe che mi tremavano, vertigini e nausea. Mi sono stesa sul marciapiede in posizione antishock temendo di svenire. Quindi sono arrivati l’ambulanza ed i carabinieri». 

«Un evento grave, vicino ci sono bambini e anziani»

«L’evento è stato estremamente grave. A pochi passi dal luogo dell’accaduto c’è una scuola materna/elementare e al distretto di via Roma l’utenza è costituita da persone anziane. Il soggetto poteva tirare fuori un coltello per derubarmi, avendo i vetri oscurati nell’auto poteva tentare uno stupro o tentare di rubarmi l’auto».

«Per fortuna mi ha solo spintonato ed i danni sono solo emotivi, con un grave stato di choc post traumatico e di ansia profonda».  

«Ti senti straniero a casa tua. E percepisci di non essere mai al sicuro, mi hanno rubato quel senso di sicurezza che si ha nella propria casa, nella propria auto. Così sprofondi nel terrore. Via Roma ormai è diventato un luogo pericoloso, il Bronx».

«Mi auguro che il sindaco e le autorità competenti riescano ad arginare questi eventi, a ridarci sicurezza e protezione».

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