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Dorme nel piazzale dell’ex concessionaria

Degrado in via Aurelia Nord: «Saltano il cancello del mio autolavaggio, di notte abbiamo paura»
L’uomo addormentato nel piazzale

GROSSETO. Dalle 9 alle 12 ha dormito un sonno profondissimo. La notte precedente, probabilmente, aveva bevuto, come pare che succeda spesso tra i cinque o sei uomini che hanno scelto l’ex concessionario Iveco, in cima a via Aurelia Nord, come rifugio. La loro presenza è stata segnalata diverse volte alle forze dell’ordine e ai rappresentanti delle istituzioni. Ma come spesso succede, anche il capannone dove un tempo c’erano camion e furgoni, una volta chiusa l’attività, è diventato uno dei buchi neri della città

Sgomberati e poi comparsi di nuovo

Un anno fa gli agenti della questura erano intervenuti e avevano sgomberato l’area. Era stata anche fatta una raccolta di firme tra gli abitanti della zona per segnalare la situazione di degrado che si trovavano a vivere. 

A distanza di un anno, la situazione è tornata identica a prima e domenica 20 marzo, alle 9 del mattino, uno degli uomini che ha occupato il capannone, dormiva sdraiato per terra nel piazzale, incurante delle persone che, approfittando del bel tempo, si sono fermate a lavare l’auto. Accanto all’ex capannone dell’Iveco infatti, c’è l’attività di Joel Salazar Padovani, l’autolavaggio automatico Jumbo Carwash. 

«L’ho visto appena sono arrivato – racconta – l’ho chiamato perché ho temuto che si sentisse male. In realtà stava solo dormendo e mi ha mandato a quel paese». Padovani si è trovato più volte faccia a faccia con gli uomini che dormono nel capannone vicino alla sua attività. «Quasi ogni notte saltano il cancello del mio autolavaggio per entrare là dentro – racconta – In estate, quando dopo il lavoro alla braceria a Marina di Grosseto veniamo qua a sistemare, spesso e volentieri li abbiamo trovati dentro all’autolavaggio. Io sono un uomo e mi difendo, ma una notte c’era anche mia sorella che si è impaurita molto». 

Quando Padovani è andato via dall’autolavaggio erano le 12 e l’uomo era ancora lì che dormiva. «È una situazione di vero degrado – dice – sono tutte persone che non hanno niente ma che non hanno nemmeno niente da perdere». 

Come per altri luoghi occupati in città, dal cantiere dei Crespi a quello della ex rsa in via Lago di Mezzano o ancora l’ex concessionaria Fiat Chelli e Tintori in via Orcagna, la soluzione non è facile da trovare. «Qualche intervento in più – dice il titolare dell’autolavaggio – non guasterebbe. È vero che dopo un po’ tornano, ma almeno un tentativo sarebbe il caso di farlo i nuovo». 

Sarebbero 5 o 6 gli uomini che hanno scelto di vivere lì. Tutti di origini nordafricane, senza fissa dimora, senza un lavoro e senza prospettiva. Ultimi che vivono nel degrado più assoluto, che accettano di dormire in un piazzale, al freddo, riscaldati soltanto da un cappotto liso e da alcol scadente a poche centinaia di metri dal centro della città. 

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