Denuncia il nipote violento, poi ritratta per amore dell'uomo | MaremmaOggi Skip to content

Denuncia il nipote violento, poi ritratta per amore dell’uomo

La donna ha cercato di alleggerire la posizione del quarantenne per farlo uscire dal carcere. Andrà in una comunità
L'ingresso del tribunale
L’ingresso del tribunale di Grosseto

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Era stato arrestato dai carabinieri dopo l’ennesimo atto di violenza commesso nei confronti della nonna: era accusato di maltrattamento aggravato per i tanti episodi che l’anziana era stata costretta a denunciare, per cercare i fermarlo. Lunedì 14 febbraio, durante l’incidente probatorio che si è svolto davanti al giudice Sergio Compagnucci, la donna ha ritrattato quelle accuse. Non perché psicologicamente sottomessa dal nipote, ma «per una sua spontanea scelta dettata dall’affetto nei confronti del discendente», ha scritto il giudice nell’ordinanza con la quale ha applicato all’uomo la libertà vigilata.

Prende a calci prima il cane poi la nonna

Calci, pugni, mobili e soprammobili spaccati. Per più di un anno la donna ha resistito agli assalti del nipote. Il quarantenne è orfano ed è stato cresciuto dalla nonna. Ma la sua instabilità emotiva, causata dall’interruzione dei trattamenti farmacologici ai quali è sottoposto per patologie psichiatriche, unite all’abuso massiccio di alcol e droghe, lo aveva portato parecchie volte a scatenare tutta la sua ira e la sua violenza nei confronti della donna.

L’aveva aggredita all’improvviso, prendendola a calci e pugni dopo aver fatto lo stesso con il cane della donna, aveva poi tentato di spegnerle una sigaretta sulla mano, poi le aveva strappato di mano anche le chiavi della sua auto, procurandole delle lesioni. L’aveva presa a pugni, le aveva spaccato i mobili a colpi di ombrello, minacciando la donna. «Se chiami i carabinieri ti ammazzo», le diceva, costringendola a rinchiudersi nella propria stanza in attesa che arrivassero i militari.

La donna alla fine lo aveva denunciato e il nipote era stato portato in carcere. Quando si è trovata di fronte al giudice Sergio Compagnucci e al pm, la donna ha ribadito di essere stata colpita dal nipote soltanto in un’occasione, precisando però che anche quella volta non era stata colpita con violenza ma con dei semplici colpetti di poco conto.

Il quarantenne fino a due giorni fa è rimasto in carcere: dopo l’incidente probatorio è stato scarcerato. Ritenuto pericoloso, a causa dei suoi problemi psichiatrici, il giudice ha applicato nei suoi confronti la libertà vigilata. Il quarantenne dovrà quindi vivere in una comunità per pazienti con doppia diagnosi, non potrà allontanarsi dal domicilio senza avvisare gli operatori della struttura che lo ospita,  obbligo di restare a casa dalle 20 alle 7 e il divieto di assumere alcol e droghe e di guidare veicoli a motore ma anche di frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, di detenere o portare armi. 

Dovrà anche comportarsi bene, e impegnarsi nelle attività di lavoro o formazione professionale e obbligo di rispettare le regole della comunità.

 

 

 

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