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Antonio Degortes batte le Iene in tribunale

Italia 1 e una delle Iene contestavano la violazione del diritto di autore. Per il giudice, invece, i filmati del Degortes erano “diritto di critica”
Antonio Degortes in uno dei suoi video su “Il Dito nell’Occhio”

GROSSETO. Quei filmati su “Il Dito nell’Occhio” erano una legittima critica per mettere in evidenza le contraddizioni dei servizi delle Iene. Per questo il giudice Sergio Compagnucci ha disposto l’archiviazione del procedimento contro Antonio Degortes, senese, figlio di Aceto e titolare della Capannina di Castiglione della Pescaia, per la denuncia per violazione del diritto di autore presentata da Davide Parenti, direttore di Italia 1 e la “Iena” Antonino Salvatore Montelone.

Già il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma i due, insieme a Rti (Reti Televisive Italiane Spa) si erano opposti alla stessa. Martedì 2 il giudice Sergio Compagnucci ha dichiarato l’inammissibilità dell’opposizione e l’archiviazione del procedimento contro Degortes.

Le trasmissioni delle Iene sul caso della morte di David Rossi

Tutto nasce da una serie di puntate delle Iene realizzate sul caso della morte di David Rossi nella quali era messa in discussione l’ipotesi che si fosse davvero trattato di un suicidio. In quelle trasmissioni si parlava anche di Antonio Degortes come partecipante a “festini a base di sesso e droga” che, per questo, aveva presentato querela nei confronti del direttore di Italia 1 e di alcuni esponenti delle Iene.

Antonio Degortes aveva poi creato il blog “Dito nell’Occhio”, nel quale aveva iniziato a pubblicare video per dare una sua interpretazione dei servizi delle Iene, riportando stralci delle puntate. Secondo gli opponenti Degortes non aveva diritto di trasmettere quegli stralci in quanto coperti dal diritto di autore.

La difesa del Degortes (Roberto Baccheschi di Grosseto e Roberto Martini di Siena) ha invece chiarito che, a fronte della lesione subita, era legittimato a pubblicare i video per proporre la propria versione dei fatti.

L'avvocato Roberto Baccheschi
L’avvocato Roberto Baccheschi

Il giudice Sergio Compagnucci ha ritenuto condivisibile la tesi della difesa. Perché Degortes aveva lo scopo di criticare l’impostazione delle Iene, mettendo in evidenza le contraddizioni emerse nelle varie puntate. Quindi il tenore dei video dell’indagato – ha riconosciuto il giudice – non era finalizzato a sfruttare il logo della trasmissione, ma di formulare critiche alla stessa.

Quindi la riproduzione di alcuni stralci delle puntate delle lene e la visualizzazione del logo nei video pubblicati sono riconducibili all’esercizio del diritto di critica da parte di Antonio Degortes. Il ricorso contro l’archiviazione è stato quindi archiviato.

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