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Decreto flussi, zero lavoratori per la Maremma

Durante il click day erano state presentate quasi 2.500 istanze da parte delle aziende ma l’Istituto territoriale del lavoro lascia la provincia a bocca asciutta: Grosseto è l’unica in Italia senza alcun lavoratore straniero
Lavoratori stranieri nei campi (foto d'archivio)
Lavoratori agricoli

GROSSETO. In tre giorni di click day, lo scorso marzo, per permettere a chi assume di presentare le istanze e garantire l’ingresso in Italia di lavoratori provenienti dall’estero, le richieste si sono fermate, in provincia di Grosseto, a 1.726 per gli stagionali. E a 829 per i non stagionali. 

È questo il numero che racconta il fabbisogno delle aziende, quasi tutte dell’agricoltura e del turismo, per l’assunzione di lavoratori.

Ma questa volta, gli imprenditori dovranno trovare un’altra strada. Perché l’Ispettorato territoriale per il Lavoro, che si occupa di assegnare alle province le quote previste dal Decreto flussi, ha scritto nella relazione il numero zero. In Maremma insomma, non servono lavoratori stranieri per la stagione. E non ne servono nemmeno non stagionali.

Eppure, già l’anno scorso, dopo il click day, le associazioni di categoria, soprattutto quelle dell’agricoltura, avevano protestato. Spiegando che il numero di quote riservato loro dal decreto flussi, erano insufficienti.

Le quote stabilite dal decreto flussi

In Italia, dopo l’ultimo click day, sono state attribuite parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali le quote previste del decreto flussi 2024, in modo da consentire il rilascio dei nulla osta al lavoro a fronte delle domande presentate agli Sportelli unici per l’immigrazione.

Gli ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale sono 25.000 e sono riservate a lavoratori di Paesi che hanno già sottoscritto accordi o intese di cooperazione in materia migratoria. 

Quattromila arrivano dalla Tunisia, 6mila sono riservate a lavoratori dell’India e 9.500 sono quelle per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, a prescindere dai paesi di origine.

4mila quote sono state poi destinate alla conversione di permessi di soggiorno di lavoratori già presenti in Italia, nella maggioranza dei casi da lavoro subordinato stagionale a lavoro subordinato non stagionale.

Sul fronte del lavoro stagionale, le quote attribuite in Italia sono state 23.000 nei settori agricolo e turistico alberghiero30.000 quote riservate alle istanze di lavoro stagionale nel settore agricolo provenienti dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro e 5.700 quote riservate alle istanze di lavoro stagionale nel settore turistico provenienti dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro.

Lavoratori stranieri, la Maremma resta a bocca asciutta

La provincia di Grosseto è l’unica, in tutta Italia, alla quale l’Ispettorato territoriale del lavoro non ha assegnato alcun lavoratore. Solo per fare un confronto con le altre province della Toscana, Arezzo si è aggiudicata 450 stagionali in agricoltura, Firenze 250 e Siena 300

Numeri che confermano come il fabbisogno di lavoratori nel settore ci sia. Ovunque, in Italia, tranne che in Maremma. 

Non solo lavoratori agricoli. Grazie al Decreto flussi, hanno trovato personale le imprese edili o quelle dei trasporti. 

In Italia, per il 2024, saranno complessivamente 151.000 le quote d’ingresso per lavoratori non comunitari, in particolare: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale e assistenza familiare, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale.

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