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«Darsena in gestione»: ma è una truffa. Indagati padre e figlio

Ville sul mare a Castiglione della Pescaia, auto di lusso a prezzi stracciati, appartamenti e anche un pezzo di demanio: vantavano nella compagine un funzionario del Vaticano. Così si sarebbero fatti consegnare 180.000 euro da un imprenditore
Il porto di Castiglione della Pescaia

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Totò aveva tentato di vendere la fontana di Trevi a uno sprovveduto turista italo – americano. Ma quello era un film. A Castiglione della Pescaia invece, un imprenditore sarebbe stato convinto di poter prendere in gestione la darsena, grazie a diverse conoscenze in Comune millantate da un uomo che si era presentato come intermediatore.

In totale, tra caparre per ville esclusive , auto di lusso che arrivavano dalla Germania, contratti d’appalto per l’Aeroporto di Pisa, l’imprenditore avrebbe consegnato a due uomini, padre e figlio, la somma di 182.420 euro. Soldi che sarebbero poi spariti nel nulla. 

La truffa della darsena e delle ville a Castiglione

Tre al momento le presunte vittime della truffa che sarebbe stata ideata da Giacomo Cruciano, 38 anni, difeso dall’avvocato Roberto Baccheschi, individuati dal sostituto procuratore Carmine Nuzzo nell’atto di fine indagine che la guardia di finanza ha notificato all’uomo e al padre, Teo Cruciano, 64 anni.

Padre e figlio sono accusati di truffa ai danni dell’imprenditore e di un altro uomo che avrebbe voluto aggiudicarsi all’asta giudiziaria un appartamento, consegnando ai due 15.200 euro

È una vicenda che comincia nel 2018 quella finita sulla scrivania del sostituto procuratore Carmine Nuzzo: l’atto di fine indagine segue di poche settimane il blitz della guardia di finanza in un bar di Castiglione della Pescaia, dove Giacomo Cruciano stava tentando di vendere case fittizie sempre nel borgo marinaro. 

L’imprenditore grossetano, assistito dall’avvocato Riccardo Lottini, sarebbe entrato in contatto con l’uomo diversi anni fa. E dal 2018 fino a maggio dell’anno scorso, quando si è reso conto che tutti i progetti prospettati finivano in un nulla di fatto, ha deciso di rivolgersi alla Procura. 

«Lavoro per la Regione Toscana»

Non solo: il trentottenne, per convincere gli ignari “clienti” di poter acquistare case nel borgo marinaro a prezzi convenienti, oltre a spacciarsi per agente immobiliare titolare di un’agenzia, avrebbe anche detto di essere anche promotore della Regione Toscana.

Con queste credenziali si sarebbe presentato a un uomo della provincia di Siena che voleva comprare un appartamento sulla carta con vista mare sulla strada delle Collacchie. Quell’appartamento, però, non è mai stato costruito. 

Alla vittima però, il trentottenne avrebbe fatto vedere planimetrie e brochure di quel progetto e lo avrebbe anche accompagnato a fare un sopralluogo laddove sarebbero dovuto sorgere quelle case, facendosi consegnare 5.000 euro. Come garanzia, al senese aveva dato un assegno intestato allo stabilimento balneare che aveva in gestione,  risultato poi scoperto. Per la stipula del contratto, lo avrebbe chiamato la Regione Toscana. 

Il miraggio degli investimenti immobiliari e il cugino allo Ior

Non c’è soltanto la prospettiva di avere in gestione la darsena di Castiglione della Pescaia, ma anche quella di far assumere il cugino della vittima come funzionario dello Ior, l’Istituto che si occupa dei servizi finanziari della Santa Sede e dello stato di Città del Vaticano nel copione che i due avrebbero interpretato ai danni dell’imprenditore. 

Padre e figlio, si sarebbero presentati all’uomo come mediatori di numerosi affari e investimenti, soprattutto nella zona di Castiglione della Pescaia, grazie al loro rapporto con politici, come il parlamentare Fabrizio Rossi o la sindaca Elena Nappi, che però, con loro, non hanno mai avuto nulla a che fare.

Per una villa a Poggio d’Oro, che sarebbe stata costruita da una cooperativa (mai nominata) si sarebbero fatti consegnare 25.000 euro prima e 30.000 poi, l’anno dopo, sempre per un affare immobiliare, sarebbero riusciti a farsi dare 50.000 euro

Queste operazioni sarebbero poi state in qualche modo certificate dal Comune di Castiglione della Pescaia, che lo avrebbe dovuto contattare per sottoscrivere gli atti di assegnazione. Assegnazione che riguardava due ville del valore di 400.000 euro ciascuna. E già che c’erano, avrebbero anche proposto all’imprenditore  la possibilità di comprare due auto importate dalla Germania per 38.000 euro. 20.000 euro sarebbero state consegnate loro per il servizio di intermediazione, mentre altrettanti per ottenere la prelazione per la gestione della darsena

A maggio dell’anno scorso, i due sarebbero spariti. La darsena ovviamente è rimasta di proprietà del demanio, in concessione al Comune. Le ville non sono mai state costruite, così come gli appartamenti. E anche le auto non sono mai arrivate dalla Germania.

Per questo, i due uomini, padre e figlio, sono stati indagati con l’accusa di truffa in concorso. 

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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