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Dalle serafiche alle meduse, ecco come difendersi

Il vademecum di Maremma Oggi per “sopravvivere” ai piccoli incidenti estivi

GROSSETO. Serafiche e zanzare, meduse e tracine, eritema solare. Basta davvero poco per rovinare una giornata di relax al mare o in montagna, se non addirittura l’intera vacanza. 

E allora ecco il vademecum di Maremma Oggi, per difendersi da insetti e fauna marina, ma anche per rimediare ai piccoli incidenti estivi.

E quando si parla di Maremma, zanzare e serafiche la fanno da padrone. In particolare, in questo preciso periodo, le seconde: i piccoli e fastidiosi insetti che arrivano a nugoli, ricoprono la pelle esposta e se ne vanno lasciano in ricordo una fioritura di ponfi pruriginosi che possono impiegare giorni a guarire.

Serafiche

Partendo proprio da questo fastidiosissimo pappatacio, capace di resistere alle disinfestazioni che normalmente debellano gli altri insetti, l’unico rimedio per proteggersi dall’assalto è cospargere la pelle con sostanze oleose o creme particolarmente persistenti. Inutili i normali repellenti per zanzare.

Le punture lasciano ponfi che nei casi più gravi richiedono robuste dosi di cortisone e antistaminici, da somministrare sotto controllo medico. Possono provocare febbre e sindrome influenzale. Sulla puntura si possono usare pomate antistaminiche per evitare di grattarsi e infettare la ferita.

La buona notizia è che di solito sono presenti da giugno all’inizio di luglio. 

Zanzare

una zanzara
zanzara

Le loro punture non sono quasi mai pericolose ma certamente sono molto fastidiose. Oltre a usare i repellenti da spalmarsi sulla pelle (solo su quella scoperta, mai sulle mucose o su pelle irritata), i fornellini e le zanzariere, occorre prevenire le infestazioni, evitando ristagni d’acqua dove gli insetti possono depositare le uova.

La puntura va trattata possibilmente con un gel al cloruro di alluminio al 5%, evitando di grattarsi per non provocare lesioni sulla pelle. Creme a base di cortisone e antistaminico sono efficaci, ma la loro azione è lenta.

Zecche

una zecca
una zecca

La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo e i rischi dipendono dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori, come ad esempio la malattia di Lyme. Si è esposti al morso di zecca durante escursioni nei boschi e in campagna. Dunque è bene mantenersi al centro dei sentieri e non entrare in contatto con la vegetazione, indossare calzature e calze alte, pantaloni lunghi e camicie o maglie a manica lunga, usando repellenti sui vestiti. 

Al rientro è consigliabile ispezionare i vestiti, il corpo e il cuoio capelluto, dato che la puntura di zecca è indolore.

Per rimuoverla, deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili il più possibile vicino alla superficie della pelle, tirando con delicatezza ed evitando di toccarla a mani nude. Disinfettare la zona del morso e, rivolgersi al medico in caso di alone rossastro intorno al morso, febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamenti dei linfonodi.

Meduse

una medusa
una medusa

Nei mari della costa maremmana si trovano vari tipi di meduse i cui tentacoli sono fortemente urticanti, ma fortunatamente non esistono specie pericolose per l’uomo. Tuttavia, il loro contatto con la pelle provoca fastidiosissimi effetti come striature rosse simili a frustate, dolore molto intenso e bruciore seguiti da prurito. In soggetti particolarmente sensibili possono verificarsi sintomi più gravi, come nausea, vomito, crampi, fino allo shock anafilattico.

In caso di contatto con una medusa, lavare la parte colpita con acqua salata e possibilmente calda, in modo da rimuovere le vescicole e parti di tentacoli rimasti a contatto con la pelle. Se possibile, usare gel astringente a base di cloruro di alluminio che ha effetto rapido, in alternativa, usare pomate a base di antistaminici e cortisone. Evitare di trattare la pelle colpita con ammoniaca, alcool, aceto. 

In caso di dolore forte, usare antidolorifici.

Tracina

È un piccolissimo pesce, noto anche come “pesce ragno”, che vive sotto la sabbia. Sulla schiena ha spine velenose, che si piantano nel piede nel caso in cui il pesce venga inavvertitamente pestato. Il dolore è lancinante, dura a lungo e può provocare un malessere generale, con nausea, vomito, tachicardia. 

Per evitare di essere punti si possono indossare scarpette da scoglio o altro tipo di protezione per camminare in acqua. 

Se punti, il rimedio più efficace à immergere il piede in acqua molto calda, anche per un’ora, perché la tossina si distrugge con il calore. Subito dopo, può essere utile applicare un impacco di ghiaccio. Se possibile tenere la gamba in alto per ridurre il gonfiore.

Eritema solare

È un’infiammazione della pelle, una specie di “allergia al sole” che può presentarsi dopo le prime esposizioni. Sono maggiormente a rischio le persone con la pelle chiara e i bambini. Le zone più colpite sono in genere le più esposte, come il viso, le spalle, il torace e le gambe. La pelle si presenta arrossata, con prurito e  ipersensibilità, fino a febbre e bolle nei casi più gravi.
Per prevenire l’eritema, in generale proteggere la pelle con creme solari, esporsi al sole progressivamente, evitando le ore più calde. Chi già ne ha sofferto dovrebbe assumere vitamina E e C selenio, zinco e beta-carotene (contenuti in agrumi, pomodori, peperoni, cavoli, albicocche).

Di solito, l’eritema tende a regredire nel giro di pochi giorni, durante i quali bisogna evitare l’esposizione al sole e indossare indumenti leggeri di cotone. Possono dare sollievo bagni in acqua tiepida con amido di riso e apposite creme emollienti non profumate che si trovano facilmente in farmacia

Nei casi più gravi è utile prendere cortisone o antistaminici, ma solo dietro prescrizione medica.

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