CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. A distanza di 40 anni, l’ex giocatore del Jolly Roger Castiglione Omar Teodoro Antonio Minaya y Sánchez è tornato in Maremma, nella sua Castiglione della Pescaia. Una gita di piacere per salutare i vecchi compagni di squadra e rivedere luoghi dove ha sempre detto di sentirsi a “casa”.
Una visita da turista come tante (ha comunque lavorato in smart working), se non fosse che Omar Minaya ha fatto una carriera manageriale incredibile nel mondo del baseball professionistico, raggiungendo traguardi impensabili per un ragazzo della Repubblica Domenicana che sognava di giocare in Major League, e che solo un infortunio al ginocchio lo portò poi in Italia, a Castiglione.
La carriera da giocatore di Minaya
Omar aveva iniziato a giocare da piccolo con guantone e mazza (ruolo catcher), poi la famiglia Minaya si traferì nel Queens quando aveva 8 anni.
Gli studi alla Mississipi State e la selezione al draft del 1978 al 14esimo giro per gli Oakland Athletics. Purtroppo l’infortunio stoppò la sua crescita, giocando ancora per poco in Repubblica Domenicana e appunto in Italia, a Castiglione.

Manager con i Texas Rangers, poi l’arrivo ai Montreal Expos
Nel 1985 entrò nello scouting team dei Texas Rangers, scoprendo giocatori del calibro di Sammy Sosa, Juan Gonzalez e Ivan Rodriguez, che hanno scritto pagine indelebili del batti e corri a stelle e strisce.
A dire la verità “Omero” a Castiglione c’era già tornato oltre vent’anni fa, quando l’allora commissario della Major League americana Bud Selig (che certificava i passaggi contrattuali), gli stava proponendo di accasarsi come Gm: la prima trattativa era anche con i Boston Red Sox (Minaya a metà anni Novanta lavorava per i New York Mets come vice del Gm Bobby Valentine): alla fine andò in Canada, ai Montreal Expos, diventando il vice presidente e primo Gm ispanico alla guida di una franchigia di Major League nel 2002.
L’approdo ai Montreal Expos avvenne al termine di una trattativa con la Mlb che stava stipulando un accordo a tre. A John W. Henry, proprietario dei Florida Marlins fu permesso di acquistare i Boston Red Sox, mentre al proprietario degli Expos, Jeffrey Loria fu permesso di vendere il club di Montreal e acquistare invece i Florida Marlins.
La rinascita degli Expos
Quando Minaya arrivò a Montreal c’erano solo altri sei dipendenti nelle operazioni di baseball. Furono mesi difficili, ma Minaya seppur con poche risorse rese gli Expos migliori. Cedette Cliff Lee (futuro vincitore del Cy Young e due volte All-Star), Grady Sizemore (futuro tre volte All-Star, due volte vincitore del guanto d’oro e silver slugger), Brandon Phillips (futuro All-Star e due volte vincitore del guanto d’oro) e Lee Stevens ai Cleveland Indians in cambio di Bartolo Colón.
L’11 luglio, acquistò Cliff Floyd dai Marlins, per poi cederlo ai Boston Red Sox in cambio di Sun-Woo Kim e di un giocatore di minor league entro la fine del mese. Gli Expos del 2002 si classificarono con un record di 83 vinte e 79 perse, al secondo posto nella National League East. Stesso record l’anno seguente rimanendo in piena corsa per la wild card. Minaya fu però fermato e la Mlb dichiarò di non poter pagare l’aumento di stipendio (piuttosto minimo) che tali promozioni comportavano. Questo, insieme alla partenza della stella Vladimir Guerrero a fine stagione, costò agli Expos la poca fiducia che ancora avevano a Montreal. Gli Expos ottennero un record di 67-95 nel 2004, e le voci che il loro futuro a Montreal sarebbe presto finito. Cosa che avvenne nel 2005 quando gli Expos si traferirono a Washington Dc. Minaya apprese che il trasferimento avrebbe portato con sé un front office completamente nuovo e un nuovo allenatore.
Il ritorno ai New York Mets
Nel 2004 Omar tornò così ai New York Mets: il proprietario Fred Wilpon chiese a Minaya di diventare il general manager della squadra. Nella prima offseason fece due importanti acquisti da free agent, aggiungendo il lanciatore Pedro Martínez e l’esterno Carlos Beltrán. L’ingaggio di Martinez contribuì ad aumentare la notorietà dei Mets in America Latina, portando Minaya a sottolineare che Martinez era “un ragazzo che crea il marchio”. Sotto la guida del nuovo manager Willie Randolph, i Mets migliorarono da 71 vittorie nel 2004 a 83 successi nel 2005, rimanendo in corsa per i playoff fino all’ultima settimana della stagione. Nel 2006 i Mets vinsero la National League East con 12 partite di vantaggio, arrivando primi con un record nazionale e un pareggio nella Major League con 97 vittorie (su 162 partite). Durante la stagione, Minaya rafforzò la squadra con ulteriori scambi, acquisendo Orlando Hernández (per Jorge Julio), Óliver Pérez e Roberto Hernández (per Xavier Nady) e cedendo il seconda base Kazuo Matsui. Gli arrivi di tanti altri giocatori e scambi proseguirono fino al 2010, quando Minaya fu licenziato dai Mets, insieme al manager Jerry Manuel.
L’approdo ai San Diego Padres e la terza volta ai New York Mets
Il 2 dicembre 2011, Minaya è stato assunto dai San Diego Padres come vicepresidente senior, lasciando la posizione nel gennaio 2015 unendosi alla Major League Baseball players association come consulente senior del direttore esecutivo Tony Clark, in sostanza il sindacato dei giocatori.
Il 22 dicembre 2017 Minaya è stato nuovamente assunto dai New York Mets come assistente speciale del general manager Sandy Alderson. Dopo che Alderson si è preso un periodo di aspettativa dai Mets nel luglio 2018, a causa di una recidiva di cancro, e l’acquisto della squadra da parte di Steve Cohen il 6 novembre 2020, Minaya, insieme a gran parte del front office, è stato nuovamente licenziato. Omar è stato però riassunto dai Mets nel gennaio 2021 con il ruolo di ambasciatore, contribuendo anche a raggiungere la comunità latina.
Il 2 febbraio 2022, Minaya è stato assunto dalla Major League Baseball come consulente per le iniziative di scouting amatoriale.
L’arrivo ai New York Yankees

Il 5 gennaio 2023, i New York Yankees (una delle squadre sportive più conosciute al Mondo con il suo storico simbolo, la Y e N incrociate), sfidando i Mets, i rivali cittadini della Grande Mela, hanno puntato su Omar come consulente senior per le operazioni di baseball.
L’articolo su Sport Illustrated
La rivista Sports Illustrated, uno dei maggiori magazine di sport in Usa, nel numero del 18 giugno 2007 dedicò un articolo su quanto stava facendo Minaya nella Repubblica Dominicana e nel Queens per l’educazione sportiva, così come sulla sua breve carriera da giocatore di minor league, i suoi due anni da giocatore di baseball professionistico in Toscana e il periodo come osservatore internazionale nell’organizzazione dei Rangers.
Il presidente George W. Bush ha voluto Omar nel consiglio per lo sport
Il 6 gennaio 2009, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush nominò Minaya nel suo Consiglio per il Fitness Fisico e lo Sport. Il mandato di Minaya durò 16 mesi. Come affermato da Anthony DiComo, giornalista di mlb.com, “il consiglio funge da catalizzatore per promuovere la salute e il fitness attraverso la partecipazione all’attività fisica e allo sport”.
Nel marzo 2025, Minaya ha firmato un contratto come relatore esclusivo con il Washington Speakers Bureau, dove tiene discorsi programmatici su temi come la leadership, lo sviluppo dei talenti e il team building.
La famiglia di Omar, il figlio Justin gioca nella Nba
Purtroppo la famiglia di Minaya ha subito recentemente un grave lutto: sua moglie, Rachel Albright Minaya è stata trovata morta nella loro casa di Harrington Park, nel New Jersey, lo scorso 20 luglio 2024. Lasciando i due figli, Justin e Teddy. Proprio Justin Minaya gioca tra l’altro nella Nba per i Portland Trail Blazers.
La festa all’Alberese
Omar a Castiglione, anche se per pochi giorni, ha potuto incontrare tanti vecchi amici, oltre che Marco Mazzieri neo presidente della Fibs con un lungo colloquio, con l’ex esterno del Bbc Grosseto che Minaya nei suoi anni aveva incontrato sul diamante, e anche con la sindaca di Castiglione Elena Nappi e Cinzia Machetti, aprendo ad una collaborazione.
Mazzieri e Nappi: «New York Yankees marchio mondiale, iniziamo una collaborazione»
«Con Minaya ci conosciamo fin da quando giocavamo e c’è dunque un’amicizia di lunga data – dice Mazzieri – negli anni ci siamo sempre sentiti, nel 2009 per esempio al Calssic, e recentemente nel dicembre scorso a New York ci siamo sentiti. L’idea è quella di sviluppare dei progetti insieme, il brand Yankees darebbe alla nostra federazione un’espansione mediatica enorme. Abbiamo fatto i passi ufficiali, vediamo dove possiamo arrivare».
«Con Minaya abbiamo parlato di progetti per dare ampio respiro al nostro turismo sportivo creando – ha spiegato la sindaca Nappi – un collegamento tra America ed Italia. Il sogno di una nuova accademia, clinic e camp da realizzare tra ottobre ed aprile».

L’incontro con gli ex compagni di squadra si è tenuto all’agriturismo Giuncola & Granaiolo come quando la squadra si presentava alle partite con le divise degli Expos o dei Mets, quelle originali mandate da Omar con i nomi dei giocatori dell’epoca e non sono mancate le lacrime, fra ricordi e aneddoti. Presenti, come detto, tanti amici: Alessandro Biagiotti che si è dato da fare per rintracciare telefonicamente tutti e organizzare la giornata con Massimo Machetti, Piergiorgio Sonnini, Paolo Minozzi, Damiano Galli, Roberto Piccioli, Claudio Angelucci, Mario Minetto, Luca Luongo, Salvatore Pastorelli, Franco Borselli, Luca Casaglia, Danilo Caselli, Jeffrey Hamilton e Fabrizio Pompily. Molti accompagnati dalle compagne, ma che conoscevano anche loro Minaya.
Minaya si è presentato con la divisa dell’Italia, regalo di Mazzieri e il suo numero 17 che aveva anche nel Castiglione. Omar ha portato regali per tutti, fra cappellini e magliette degli Yankees. La squadra invece gli ha regalato una foto del 1983 con tutte le firme, che lo ha commosso.
Purtroppo non tutti gli ex compagni erano presenti ma in tanti nei giorni si sono comunque sentiti con Minaya, anche dagli Stati Uniti come Greg Sabat o Erminio Parrella e a Castiglione Enrico Giovannelli.
Presente invece Jeff Hamilton, che a Castiglione torna ormai regolarmente da qualche anno, e che giocò anche per i Gianza Condor di football americano come quarterback.
Alla fine la promessa di Omar: «I’m back, I love Castiglione. Thank’s guys».
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Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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