Coro davanti allo stadio per salutare il capitano - IL VIDEO | MaremmaOggi Skip to content

Coro davanti allo stadio per salutare il capitano – IL VIDEO

Lacrime e commozione per la morte di Adriano Belcari, il 57enne ex calciatore della Castiglionese
Adriano Balcari

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. «Un capitano, c’è solo un capitano». Sono i ragazzi della Castiglionese quelli che si sono messi a cantare lunedì 25 aprile davanti allo stadio Irio Valdrighi a Castiglione della Pescaia. Giovani calciatori che non hanno mai giocato con Adriano Belcari, lo storico capitano morto domenica 24 aprile per un infarto. Un omaggio spontaneo degli atleti e dei tifosi della squadra di casa, per l’improvvisa morte di una delle icone del calcio del borgo marinaro. 

Lo striscione davanti allo stadio

Via vai continuo all’obitorio

Il via vai all’obitorio di Castiglione della Pescaia è stato continuo, da quando la salma dell’ex calciatore è stata esposta. A distanza di un giorno il borgo marinaro piange  Adriano Belcari, il 57enne capitano storico della Castiglionese con cui ha giocato circa 500 partite, morto domenica 24 aprile nel primo pomeriggio per un attacco cardiaco fulminante che non gli ha lasciato scampo.

Belcari, insieme al fratello Alessandro ha sempre lavorato nell’officina di famiglia avviata dal padre Valfredo: riparava motorini e Ape, ma soprattutto era uno sportivo con la passione sfrenata per il calcio e la “sua” Castiglionese, dove era cresciuto fin dalle giovanili e dove aveva sempre militato fino a fine carriera all’inizio degli anni 2000. Un vero e proprio simbolo per tutta la comunità, anche perché Belcari viveva in modo viscerale il paese ed era davvero amico di tutti. Specialmente la sera dopo il lavoro, Belcari una capatina in “salitina”, la via Celso Camaiori della movida, la faceva sempre e scambiare quattro chiacchiere davanti ad una Guinnes era la normalità.

Sonia Lorenzoni e Adriano Belcari in un momento felice

E poi grazie alle tante partite in carriera e appunto al suo lavoro, era una persona conosciutissima in tutta la provincia di Grosseto. Sui social le pagine si sono riempite di centinaia di messaggi di cordoglio e tante fotografie: Adriano Belcari aveva un carattere solare, sempre sorridente e sincero, amato praticamente da tutti per il suo modo di vivere scanzonato.

A salutare il “Capitano” sono saliti all’obitorio nel borgo medioevale tantissimi suoi ex compagni di squadra, con quelli più stretti che lo hanno vegliato per tutta la notte, e anche gli allenatori e dirigenti più cari.

 

Sul viso di tutti, inconfondibile, lo sguardo perso nel vuoto: nessuno voleva credere che un “ragazzo d’acciaio” come Adriano Belcari, che correva regolarmente, e andava anche in bici, non ci fosse più. A visitare i familiari e il figlioletto Gabriele, il padre Valfredo e la mamma Quintilia, praticamente l’intera Giunta comunale con la sindaca Elena Nappi in testa, lei che vive di fronte all’officina alla Valle.

Adriano Belcari

Belcari domenica era andato nell’abitazione del padre per il pranzo, ma quando  la compagna di una vita Sonia Lorenzoni si è accorta che stava ritardando a tornare, è andata a cercarlo, trovandolo accasciato su una poltrona. Immediati i soccorsi: i sanitari della Croce Rossa che hanno cercato a lungo di rianimare l’ex giocatore, ma non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore aveva cessato di battere.

Nella bara gli amici gli hanno messo un gagliardetto della Castiglionese e una bottiglia di Guinnes per il suo ultimo viaggio. I funerali martedì 26 aprile alle 16 muovendo dall’obitorio nella chiesa di Santa Maria Goretti.

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