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Controlli ai compro oro: trovati clienti con precedenti

I rivenditori hanno mostrato circa mille foto di oggetti di valore, tra coloro che avevano venduto preziosi figuravano soggetti con precedenti, per queste persone sono in corso ulteriori accertamenti
Un’auto della polizia davanti ad un “Compro oro”

GROSSETO. I controlli hanno riguardato anche possibili fenomeni di abusivismo nel settore del commercio dei preziosi.

La polizia amministrativa ha eseguito nelle ultime settimane numerose verifiche sulle attività di “Compro oro” della provincia (sono oltre 20 quelle autorizzate, di cui 8 nella città di Grosseto): negozi che si occupano di compravendita, all’ingrosso o al dettaglio, ovvero di permuta di oggetti preziosi usati.

L’attuale periodo che ha aumentato le difficoltà economiche, e quindi la fragilità delle imprese e delle famiglie, è stato di stimolo al personale della Questura per portare avanti controlli su illegalità e speculazioni in genere. Ad esercizi commerciali come i “compro oro” potrebbero rivolgersi quanti sono costretti a vendere oggetti preziosi di famiglia, ma non raramente accade che qualche malvivente vi si affacci tentando di “monetizzare” la refurtiva.

Le verifiche della polizia amministrativa non hanno accertato violazioni di carattere amministrativo, i rivenditori hanno mostrato circa mille foto di oggetti di valore. Tra coloro che avevano venduto preziosi figuravano soggetti con precedenti, per queste persone sono in corso ulteriori accertamenti.

I controlli

La polizia amministrativa ha verificato anche che le attività fossero effettivamente condotte dal titolare della licenza o dal rappresentante: potrebbe accadere che risultino invece semplici “prestanome”, utilizzati per aggirare normative che avrebbero impedito la concessione della licenza a colui che realmente esercita il commercio.

Gli agenti hanno verificato che le strumentazioni di pesa dei metalli funzionassero correttamente e che fossero tenuti aggiornati i registri delle operazioni giornaliere e la corretta trascrizione dei vari acquisti eseguiti, operazioni che assicurano la legittimità e la tracciabilità degli scambi.

Sono stati numerosi, infatti, i casi in cui l’analisi delle schede di vendita, anche di anni precedenti, ha consentito di risalire agli autori di alcuni furti o comunque a tutte quelle persone che hanno partecipato al reato.

 

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