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Contributi a fondo perduto contro la crisi idrica

Il bando scade il 15 ottobre 2024: prevede l’erogazione di contributi per realizzare impianti di recupero, stoccaggio e pompaggio dell’acqua

MONTEROTONDO MARITTIMO. Il Comune ha promosso un bando rivolto ai proprietari (o aventi titolo) di immobili o terreni situati nell territorio del Comune stesso. L’idea è quella di erogare a fondo perduto, fondi per la sistemazione di impianti per recuperare l’acqua piovana, installare autoclavi e costruire impianti di sollevamento idrico.

Il contributo per i sistemi di recupero

Per impianti che riguardano il recupero dell’acqua piovana, sono finanziabili i sistemi di captazione, filtratura e accumulo delle acque meteoriche con vasche di almeno 3mila litri. Interrate, o comunque non in vista, provenienti dalla copertura degli edifici. Anche la cisterna del gasolio, se dismessa e opportunamente pulita, può essere recuperata come serbatoio.

L’impianto per il recupero dell’acqua piovana dovrà provvedere ad almeno ad uno dei seguenti servizi: annaffiatura delle aree verdi e lavaggio delle pertinenze, pavimentate e non. Alimentazione delle cassette di scarico dei wc, usi tecnologici come ad esempio per i sistemi di climatizzazione passiva/attiva. Potranno ricevere il contributo gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2022. L’importo massimo è di 2000 euro.

Il contributo per i sistemi di deposito e pompaggio

Per gli impianti di deposito acqua, come autoclavi e serbatoi in pressione, comprensivi degli impianti di sollevamento-pompaggio acqua, l’importo massimo di contributo è di 1000 euro per ogni singolo intervento di realizzazione e installazione di autoclave ed impianti annessi.

Gli interventi che potranno essere coperti dal contributo sono: installazione di pompa, installazione di serbatoio (capienza minima 200 litri), installazione dispositivo di aumento pressione press control, installazione elettrovalvola per carico serbatoio.

L’impianto deve essere costituito da:

  • una vasca di accumulo
  • gruppo di pompaggio
  • cassa d’aria in pressione o vasi chiusi di espansione con membrana atossica e accessori.

L’alimentazione della vasca di accumulo con l’acqua della rete pubblica avverrà mediante tubazione, dalla quale non sono ammesse derivazioni se non a servizio di impianti antincendio e salvo motivata deroga da valutare caso per caso dall’apposita commissione. Per queste derivazioni e per gli impianti esistenti, dove non sia possibile l’adeguamento o l’accertamento, sarà imposta l’installazione di idonei sistemi di sicurezza. In ogni caso, il sistema di riempimento della vasca di accumulo non dovrà compromettere il regime idrico della rete di distribuzione a servizio del Comune.

Come fare le domande

Potranno essere avanzate domande di finanziamento sia per i sistemi di recupero che quelli di accumulo e pompaggio. Anche per lo stesso immobile. Nel caso in cui i soggetti richiedenti non siano residenti nel Comune di Monterotondo Marittimo, la percentuale di contributo sarà e ridotta di una percentuale del 60%.

La domanda deve pervenire entro il 15 ottobre 2024 all’ufficio protocollo del Comune, in via Bardelloni. Oppure tramite Pec scrivendo a  comune.monterotondomarittimo@postacert.toscana.it o tramite consegna in formato cartaceo.

In tal caso sulla busta dovranno essere riportati nome e recapito del mittente e la dicitura “bando per l’assegnazione di contributi in conto capitale per la realizzazione di sistemi di risparmio idrico, realizzazione di autoclavi ed impianti di sollevamento idrico”.

Il sindaco Termine: «Vogliamo incentivare il risparmio idrico»

«In sintonia con le indicazioni comunitarie e nazionali – ha spiegato Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo – con questa misura l’amministrazione intende promuovere delle azioni concrete per il risparmio idrico. Per risolvere il problema della carenza di acqua che si verifica da qualche anno a questa parte, negli invasi che alimentano l’acquedotto, creando disservizi alle famiglie. La finalità di questa misura è quindi duplice: non sono solo vuole sprecare meno acqua potabile, ma intende anche migliorare la qualità della vita dei cittadini».

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