Consiglio segreto e "residenza gate", presentato un nuovo esposto | MaremmaOggi Skip to content

Consiglio segreto e “residenza gate”, presentato un nuovo esposto

I consiglieri e le consigliere presentano un’ulteriore integrazione all’esposto in Prefettura, chiedono un intervento urgente e preannunciano ilricorso al TAR sulla decisione di tenere in seduta segreta il Consiglio comunale
i consiglieri e le consigliere di opposizione
FOLLONICA. Continua a creare attriti la decisione di discutere a porte chiuse la domanda d’attualità presentata dall’opposizione in consiglio sulla questione “Residenze”. Nei giorni scorsi il sindaco Matteo Buoncristiani ha infatti scelto di secretare le risposte alle 15 domande dell’opposizione sulla questione della falsa residenza. Questione che è diventata oggetto di un esposto in Procura da parte dei consiglieri e delle consigliere comunali Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri, Andrea Pecorini e Francesca Stella.
 
Proprio oggi, venerdì 11 aprile, l’opposizione ha infatti trasmesso una nuova integrazione all’esposto già inviato il 1° aprile, riguardante la gestione dell’ordine del giorno del Consiglio comunale fissato per il 7 aprile 2025 e, in particolare, la decisione di discutere a porte chiuse la domanda d’attualità. 

Le mancanze segnalate

«Sottolineiamo – dichiarano i consiglieri e le consigliere –  come non risulti agli scriventi alcuna comunicazione ufficiale da parte della Prefettura di Grosseto in merito alla questione sollevata. Ribadiamo che non esiste nel TUEL una previsione per il “consiglio comunale in seduta segreta” e che tale modalità, se non adeguatamente motivata, lede il principio di trasparenza e di partecipazione pubblica alle attività istituzionali. Nella nostra integrazione abbiamo citato alcune sentenze rilevanti della giurisprudenza italiana (Consiglio di Stato, TAR Lazio, Corte di Cassazione) a supporto della tesi dell’illegittimità della seduta a porte chiuse nei casi non giustificati da motivazioni concrete e documentate».

Quello di Buoncristiani «è un interesse squisitamente privato»

«Riteniamo che il primo cittadino abbia voluto discutere la domanda di attualità in modalità segreta solo per un interesse squisitamente privato e per poter essere l’unico soggetto titolato a gestire l’impatto mediatico delle sue risposte, essendo lui, a quel punto, l’unico soggetto titolato a svelarne il contenuto reso in consiglio comunale.

Per l’opposizione le 15 domande non violavano la privacy visto nessuna domanda implicava che Buoncristiani rivelasse alcun dato identificativo sottoposto a privacy.

«È evidente – dicono – che le istituzioni non possano essere piegate a esigenze di tutela personale. Non è accettabile che una questione di interesse generale venga sottratta alla discussione pubblica per volontà unilaterale del primo cittadino, oltretutto senza alcun rispetto della procedura regolamentare».

Per questo chiedono un intervento urgente della Prefettura di Grosseto, prima della decorrenza dei termini per eventuale impugnazione innanzi al Tar nel caso in cui non venga ripristinata la trasparenza e la legalità istituzionale.

 

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