ARCIDOSSO. Un uomo mite, disponibile, sempre in prima linea per aiutare gli altri. Un uomo che si è messo in gioco per un paese che non era il suo, ma che lo aveva adottato fin dagli anni Sessanta, quando, da Gavorrano, si era trasferito ad Arcidosso per lavorare al Monte dei Paschi di Siena.
La seconda casa di Italo
L’Amiata era diventata la sua seconda casa. Una casa che lo aveva accolto con entusiasmo e che lo aveva contagiato con tutta la sua bellezza. Qui si era trasferito lui, qui viveva la sua famiglia e qui è dove le sue radici nella comunità si sono rafforzate tanto da farlo diventare assessore, nei primi anni Novanta, sotto l’amministrazione Contri.
Impegnato a lungo nel mondo del volontariato come consigliere della banda folkloristica di Arcidosso, Bettazzi è stato uno dei fondatori del centro anziani. Ben presto Italo era diventato un punto di riferimento per il centro amiatino, che da mercoledì 3 gennaio piange la sua morte. «È stato un grande uomo – dicono gli abitanti del comune – aveva sempre una parola gentile per tutti e non faceva mai mancare a chi lo incontrava il suo sorriso».



