CAPALBIO. Viviamo in un’epoca in cui il primo istinto, di fronte a un incidente o a una tragedia, non è più aiutare, ma tirare fuori il cellulare e premere “rec”. Che si tratti di un incidente stradale, una lite violenta, un malore in strada o una catastrofe naturale, il gesto riflesso è diventato quello di riprendere. Il telefono diventa lente, filtro e distanza. Qualche volta per far vedere video e foto ad amici e familiari, altre per pubblicarle sui social.
Ma questo comportamento, soprattutto se tenuto alla guida, può costare caro. Ne sanno qualcosa i 14 automobilisti che mercoledì 20 agosto, sull’Aurelia a Capalbio, si sono visti ritirare la patente dalla polizia stradale. Venti i verbali elevati per intralcio alla circolazione, 14 le patenti sospese temporaneamente per lo stesso motivo.
Un chilometro di coda per filmare la tragedia
Le pattuglie della polizia stradale, per tutta la giornata di mercoledì 20 agosto, sono rimaste sul luogo della tragedia per i rilievi dell’incidente. Mentre nell’area dove il tir ha arrestato la sua corsa contro il negozio dei fratelli Corsaro si lavorava per rimuovere il mezzo pesante e per portare via le parti di pensilina crollate dopo l’urto, sulla statale si è creata una coda lunga un chilometro.
Uno dopo l’altro, gli automobilisti che erano al volante delle loro auto, hanno preso il cellulare in mano e si sono soffermati per scattare foto o realizzare video. Venti, in totale, gli automobilisti multati. Quattordici, quelli che hanno dovuto dire arrivederci temporaneamente alla loro patente. Per un periodo che va da sette a 14 giorni.
Sanzioni anti-curiosi
Il dramma, l’eccezionalità dell’evento, diventa contenuto. E la tragedia altrui viene trasformata in una “storia” da pubblicare.
Sull’Aurelia, di fronte all’attività dei fratelli Corsaro distrutta dal tir, si sono incrociate le vite di Alessandro Loschiavo, il 59enne ucciso nell’auto ribaltata fuori strada. Quella dei tre ragazzi che erano all’interno dell’attività, quella dell’autista del tir che è finito contro la rivendita di mozzarelle. Una tragedia, su una strada pericolosa dove, per utilizzare le parole del sindaco di Capalbio Gianni Chelini, «ci sono stati più morti che sul ponte Morandi».
Proprio per evitare che altre situazioni drammatiche si creassero, quando il personale della polizia stradale si è accorto che si era creata una lunga coda perché gli automobilisti viaggiavano con il cellulare in mano rallentando la loro marcia per riprendere le immagini della tragedia, sono intervenuti con multe e sospensioni della patente, come prescrive il nuovo Codice della strada.
Con la speranza che, la prossima volta, di fronte alla prossima tragedia, si tiri dritto, soffermandosi soltanto a pensare al dolore di chi è rimasto coinvolto o di chi dovrà piangere un proprio caro. Un pensiero, questo, che si può tranquillamente fare tenendo il cellulare in tasca.



