Coccodrillo a Grosseto: svelato il mistero | MaremmaOggi Skip to content

Coccodrillo a Grosseto: svelato il mistero

È rosso, in plastica riciclata, si chiama Umido e nel 2007 ha fatto un viaggio in Marocco. Ecco tutti i segreti del coccodrillo in via Matteotti
Il coccodrillo a Grosseto e in giro per il mondo
Nella foto a sinistra (e in alto a destra) il coccodrillo in Africa, nel riquadro in basso, a Grosseto

GROSSETO. Un coccodrillo a Grosseto. Si chiama Umido, in onore della Maremma, che conserva in seno una delle zone umide più preziose d’Europa. Ma anche perché i coccodrilli amano l’acqua e gli ambienti palustri.

Rosso, in plastica riciclata, il coccodrillo è una vera opera d’arte. Era apparso su un tetto in viale Matteotti 28 a Pasquetta, il 10 aprile, suscitando la curiosità di tutti i passanti. 

Molti si sono chiesti cosa fosse, di chi fosse, cosa facesse lì. Qualche risposta, oggi, 11 aprile, è arrivata.

Umido è tornato da un viaggio in Africa terminato oramai qualche anno fa e dopo aver passato periodi in diverse zone della Maremma, ora sta preparando il pubblico maremmano. Sabato 15 sarà la mascotte per l’apertura della sede della società Maremma Dakar. Aprirà proprio sotto al tetto che il coccodrillo sorveglia e sarà impegnata a dare nuovo ossigeno alla passione dei motori (elettrici inclusi) in Maremma.

Umido, dalla Maremma all’Africa

Il coccodrillo rosso è una delle opere d’arte moderna (creata in serie) realizzate da Omar Ronda (1947-2017). Della corrente artistica Crackingart group, sottoscrisse gli indirizzi teorici generali contenuti nel manifesto del terzo millennio redatto da Luigi Spina.  Le opere di Ronda hanno partecipato anche alla Biennale di Venezia, preso parte in pubblicità e allestito una serie di Fiat 500.

Quello che è stato ribattezzato “Umido” è realizzato in plastica riciclata e incarna appieno la filosofia della corrente artistica.

Umido in Africa
Umido in Africa

Il coccodrillo a Grosseto è arrivato per un viaggio. «Umido ci fu prima dato in comodato d’uso – dice Piero Picchi, presidente dell’associazione Maremma Dakar – poi quando Ronda scoprì i dettagli del viaggio che gli abbiamo fatto fare in Africa, decise di donarcelo. Adesso è come una sorta di testimonial e portafortuna della nostra apertura e della nostra associazione».

In Marocco per sensibilizzare sul riciclo della plastica

Nel 2007 Piero Picchi e Edo Galli, anime dell’associazione, portarono Umido in Marocco.

L’idea, condivisa da Ronda e supportata dal caffè storico letterario Le Giubbe Rosse di Firenze, fu quella di trasportare il coccodrillo rosso con un messaggio green: “Pensa alla tua vita futura, riciclare la plastica la aiuterà“.

Una foro del coccodrillo Umido in Africa
Un’altra foto in Africa

Nelle pieghe desertiche e montuose del territorio marocchino il coccodrillo viaggiò sul tetto della Land Rover per sensibilizzare tutti sul riciclo della plastica. 12mila i chilometri percorsi. «Nel 2007 con Edo volevamo andare a incrociare la Dakar dove partecipava Silvia Giannetti – ricorda Picchi – La gara però non partì ma noi andammo uguale, portando un messaggio che parlava di ecologia. Nei vari viaggi in Africa ne avevamo vista molta di plastica abbandonata. Arrivare nel deserto e vedere volare i sacchetti era una cosa che ci aveva impressionati».

Il coccodrillo a Grosseto

Con lo stesso messaggio, Umido è stato testimonial di ecologia nell’estate del 2009. «Con un progetto del Gruppo Tradizioni popolari Galli Silvestro – racconta Edo – il coccodrillo rosso ha partecipato al Maremma Cinebus, un viaggio tra i borghi simbolo della riforma dell’Ente Maremma. Un’iniziativa fatta in collaborazione con Slow food e Archivio storico riforma fondiaria. Venivano proiettati i filmati sulla riforma. Da San Donato a pian di Rocca e Grosseto. Proiettavamo anche il film “Terra madre” (Ermanno Olmi, 2009)».

Una foto del coccodrillo Umido a Grosseto
Umido in piazza Duomo a Grosseto

Per qualche anno poi Umido è stato “messo in pausa”, ora è stato rispolverato. «Per un periodo è stato attaccato alla parete di fronte a casa mia – dice Edo – come un geco. Poi è stato a Campagnatico, a Marina di Grosseto e in diversi giardini privati. Ora – conclude – inaugurerà l’apertura di Maremmadakar in città».

Maremma Dakar è stata istituita come un’associazione sportiva dilettantistica. Vicina al mondo dei motori, raggruppa una serie di appassionati che partecipano anche alle gare all’estero. Una delle ultime competizioni è stata quella di Tesorobus, una vera gara di beneficenza.

«Umido è come un nostro portafortuna – conclude Picchi – ora ha trovato la sua collocazione. L’effetto sorpresa che ha avuto sulla città ci è piaciuto molto. L’obiettivo è quello di creare un presidio fisso a Grosseto, con progetti legati ai motori ma anche al mondo green e all’elettrico».

Maremma Dakar nata nel 2005 riunendo appassionati delle due e quattro ruote, ora rilancia con una sede e la promessa di nuove attività. Chissà che un domani non sia proprio questa associazione ad allevare i futuri talenti dei motori, forgiandoli in Maremma.

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