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Cocaina ai minorenni, maxi condanne

Decine di giovani al market della droga a Porto Santo Stefano: spacciatori incastrati dai carabinieri grazie alle telecamere
Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri

PORTO SANTO STEFANO. Decine e decine di cessioni di droga, cocaina venduta a 80 euro al grammo e hashish, anche a diversi minorenni. Cessioni che avvenivano al Campone, in un giardino dove c’erano alcune baracche. E dove i carabinieri di Porto Santo Stefano, avevano notato un via vai continuo di ragazzi, più o meno giovani. Alcuni giovanissimi, non ancora maggiorenni, disposti a sborsare cifre significative per acquistare le dosi di droga.

Incastrati da un ragazzino e dalle telecamere

Uno dei baby consumatori di cocaina dell’Argentario, un ragazzo non ancora maggiorenne, era stato fermato con una dose dai carabinieri. È cominciata così l’indagine che ha portato in carcere i due spacciatori, Ahmed Eabou El Houda, 36 anni originario del Marocco, difeso dall’avvocato Massimo Parenti di Pisa e Youssri Ghnania, 31 anni, originario della Tunisia, difeso dall’avvocato Andrea Paolinelli di Firenze.

Il ragazzo aveva ammesso ai militari di essere un consumatore di droghe e aveva spiegato loro di rifornirsi dai due uomini nel giardino del Campone, prima di dare ai militari il numero di telefono ai quali li contattava e i nomi di altri ragazzi, alcuni minorenni come lui, che acquistavano droga dai due uomini. Droga che costava tra i 70 e gli 80 euro al grammo la cocaina e 6 euro al grammo l’hashish.

Il 26 ottobre dell’anno scorso, i carabinieri avevano fermato e controllato uno dei due uomini, che era stato riconosciuto senza alcun tentennamento dai giovani che si rifornivano da lui. I carabinieri di Porto Santo Stefano, per incastrare anche l’altro spacciatore, avevano poi installato le telecamere di videosorveglianza nella zona del Campone.

L’attività di spaccio era ancora fiorente e il via vai di giovani continuo. Dopo averne fermati e identificati diversi, tutti trovati in possesso di cocaina e hashish, i carabinieri arrestarono i due uomini. Durante la perquisizione, trovarono addosso a Ghnania un panetto di hashish da 95.4 grammi e della sostanza da taglio bianca, oltre a due cellulari e a denaro in contante.

Chieste pene esemplari

Il processo, celebrato con il rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare Marco Mezzaluna si è concluso con la condanna a sei anni di carcere e 30.000 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare in carcere per Eabou El Houda, mentre Ghnania dovrà scontare una pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione e 40.000 euro di multa.

Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna aveva chiesto la condanna di Ghnania a 8 anni e 8 mesi e 90.000 euro di multa e 7 anni e 8 mesi 80.000 euro di multa per Eabou.

I due, entrati illegalmente in Italia, non hanno beneficiato di alcuna attenuante.  Il giudice ha anche disposto, una volta usciti dal carcere, l’espulsione dall’Italia. «Il loro status di clandestini entrati illegalmente in Italia – scrive il giudice Mezzaluna – non lascia loro alcuna possibilità di inserimento sociale e di reperire un lavoro regolare, con conseguente assai probabile se non certa loro consegna al circuito criminale per reperire i mezzi di sostentamento».

 

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