CIVITELLA PAGANICO. Si guardano negli occhi e rivedono i bambini che correvano nel piazzale della scuola, gli adolescenti con i primi sogni in tasca, i compagni di banco che credevano di avere tutto il tempo del mondo. Sabato 27 dicembre, alla Casalinga di Campagnatico, i ragazzi e le ragazze della leva 1985 si sono ritrovati per festeggiare i quarant’anni.
Una cena che è diventata un abbraccio collettivo, un viaggio nella memoria fatto di risate, racconti e silenzi pieni di significato.
Perché crescere non significa dimenticare. E quella sera, tra un brindisi e una foto, qualcuno non c’era ma era presente più di tutti.
C’erano Alberto, Fabio, Antonio, Samuele, Andrea, Marco, Nicola, Giovanni, Maurizio, Giulia, Martina, Claudia, Simone, Giancarlo, Michele e Claudio.
La cena dei quarant’anni di Civitella Paganico
L’appuntamento era atteso da tempo. I nati nel 1985 di Civitella Paganico si sono dati appuntamento per una serata speciale, fatta di tavolate lunghe, chiacchiere che non finivano più e quella sensazione unica di ritrovarsi “a casa”, anche dopo anni.
C’è chi è rimasto a vivere in paese e chi è tornato apposta da lontano, ma bastano pochi minuti perché le distanze si annullino. Le stesse battute, le stesse prese in giro, lo stesso modo di ridere che non è mai cambiato.
«Siamo cresciuti, ma siamo sempre noi»
Le foto raccontano più delle parole: volti segnati dal tempo, ma occhi che brillano come allora
Qualcuno ha portato anche le immagini di quando erano bambini, scattate davanti alla scuola o durante le feste di paese. Foto che fanno sorridere, ma che stringono anche un po’ il cuore.
«Siamo cresciuti, ma siamo sempre noi», è la frase che rimbalza tra un tavolo e l’altro, diventando quasi un mantra della serata.

Il ricordo di Simona Chechi
Nel corso della cena c’è stato anche un momento di raccoglimento e di commozione.
I ragazzi hanno voluto ricordare la loro compagna di scuola e di vita Simona Chechi, scomparsa nel 2004 in un incidente stradale, quando aveva appena 19 anni.
Un ricordo condiviso, fatto di parole semplici, di sguardi abbassati e di quel silenzio che vale più di qualsiasi discorso.
Simona non c’era fisicamente, ma era presente in ogni racconto, in ogni fotografia, in ogni risata che sembrava volerle dire: «Non ti abbiamo mai dimenticata».

Un legame che non si spezza
La serata si è chiusa tardi, con la promessa di non aspettare altri quarant’anni per rivedersi.
Perché il tempo passa, le vite cambiano, ma certi legami restano intatti. E a Civitella Paganico, sabato 27 dicembre, la leva 1985 ha dimostrato che crescere è inevitabile, dimenticare no.



