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Cinque mesi per registrare l’apparecchio per non udenti

Lo sfogo di Mara: «Non possiamo aspettare così tanto per un controllo, mia madre non sente niente». Le liste dell’otorino per prenotare la visita sono bloccate
Una signora con un apparecchio acustico

GROSSETO. Chi è sordo spesso viene lasciato in una condizione di disagio, che neanche i medici comprendono. Per esempio se un medico parla con una persona sorda sotto voce e con la mascherina, di certo non è semplice per il non udente capire le indicazioni del dottore.

E se ci aggiungiamo anche un’attesa di circa 4 o 5 mesi per un controllo necessario per adeguare o riparare l’apparecchio acustico, la faccenda si complica ancora di più.

Chi è sordo si affida dei metodi per capire l’interlocutore: l’apparecchio acustico, la lettura del labiale e il linguaggio dei segni.

«Mia madre è sorda da circa 40 anni per una malformazione dell’orecchio. È tanto tempo che vive in questa condizione – dice Mara Ciarpi – e noto che nessuno, neanche i medici, capiscono il disagio che vive».

Mara ha provato a prenotare una visita dall’otorino attraverso la mutua. «Hanno chiuso le liste perché un otorino va in pensione e non sappiamo quando riapriranno. Mia madre ha bisogno di farsi controllare, perché con l’età si modifica la parte interna dell’orecchio – dice la donna – e l’apparecchio, non aderendo alle pareti, non funziona bene».

Gli apparecchi acustici della mutua

L’Asl Sud-Est passa gli apparecchi acustici non di ultima generazione. «Il suono che producono quegli apparecchi le dà fastidio, per questo le abbiamo comprato qualcosa di più nuovo, aggiungendo i nostri risparmi al tetto massimo dell’Asl – dice Mara – L’apparecchio però deve essere sistemato: mia madre aspetterà dai 4 ai 5 mesi per poter sentire qualcosa di nuovo».

L’otorino che gestisce questo servizio sta andando in pensione. «Il professionista che si occupa di questo, che fra l’altro credo sia l’unico in  tutto il Comune di Grosseto, sta andando in pensione e non danno più gli appuntamenti con lui. Ma la cosa surreale è che è già stata scelta la sostituta, ma non si può prenotare una visita con lei – dice Mara – Sono stata costretta a fare una segnalazione all’Urp, ufficio di relazioni con il pubblico, e sto aspettando la risposta».

Abbiamo contattato l’Asl, che ci ha spiegato che l’Urp prima di rispondere alle segnalazioni deve fare delle ricerche per capire quale sia il problema. Per questo, probabilmente, Mara e sua mamma la prossima settimana avranno delle risposta concrete.

La sordità in Italia

Molte persone soffrono di sordità in Italia e spesso queste persone non trovano la giusta comprensione da parte del prossimo. «Mia madre ha perso l’udito 40 anni fa e in questo percorso nessuno ha mai provato a capirla – dice Mara – Durante la pandemia di Covid-19 per lei era molto difficile a causa delle mascherine, perché legge molto il labiale».

«E non ha trovato comprensione neanche dai medici, che non facevano entrare nessun familiare con lei mentre le parlavano, loro avevano la mascherina e tenevano la voce bassa – continua – e lei non riusciva a capire cosa gli stesse dicendo il cardiologo. Così è veramente difficile: spero che le persone inizino a comprendere il disagio che vivono i sordi».

Autore

  • Marina Caserta

    Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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