GROSSETO. Con la festa della Santa Famiglia, domenica 28 dicembre, le diocesi di Grosseto e di Pitigliano–Sovana–Orbetello si preparano a vivere il rito di chiusura del Giubileo, secondo quanto stabilito dalla Bolla di indizione.
Come già avvenuto per l’apertura, celebrata il 29 dicembre 2024, anche la conclusione dell’Anno Santo prevede che le Chiese locali anticipino di qualche giorno il gesto del Papa: la Porta Santa a Roma sarà chiusa il 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
Per le due diocesi maremmane sarà un momento semplice ma intenso, vissuto nella gratitudine per i doni dell’anno giubilare, dedicato al tema della speranza. A presiedere le celebrazioni sarà il vescovo Bernardino, che lo scorso marzo ha fatto il suo ingresso nelle due Chiese affidategli, raccogliendo il testimone di monsignor Giovanni Roncari, vescovo emerito.
Gli orari delle celebrazioni
Domenica 28 dicembre alle 16 nel duomo di Orbetello si terrà la Messa di ringraziamento per la diocesi di Pitigliano–Sovana–Orbetello, con la partecipazione del clero e dei fedeli dei diversi vicariati.
Alle 18.30, nella cattedrale di Grosseto, sarà celebrata la Messa di ringraziamento della diocesi di Grosseto.
In entrambe le celebrazioni è previsto il gesto simbolico della chiusura del tempo giubilare, vissuto nella preghiera e nella consapevolezza che la speranza, tema scelto dal Papa, non è confinata all’anno liturgico ma è chiamata a diventare stile quotidiano delle comunità.
Un anno iniziato insieme, nel segno del popolo in cammino
Il 29 dicembre 2024 le due diocesi avevano aperto solennemente il Giubileo con celebrazioni particolarmente partecipate. A Grosseto la «Messa stazionale» aveva visto radunarsi circa 1200 fedeli. Il rito era iniziato nella chiesa di San Francesco con la proclamazione del Vangelo di Giovanni «Io sono la via, la verità e la vita» e la lettura di alcuni brani della Bolla di indizione.
La processione verso la cattedrale, guidata da monsignor Roncari e aperta dalla croce giubilare, aveva accompagnato l’ingresso in duomo, dove l’assemblea aveva rinnovato la memoria del Battesimo prima della celebrazione eucaristica. Fu «un vero momento di popolo», caratterizzato da entusiasmo e partecipazione.
Nella diocesi di Pitigliano l’apertura dell’Anno Santo era stata vissuta in un clima di vivo coinvolgimento, con il desiderio che il Giubileo potesse diventare per tutti un tempo di rinnovamento spirituale e di fiducia. La celebrazione era iniziata presso l’oratorio di Sant’Antonio, con la lettura della Bolla di indizione, quindi la processione verso il duomo gremito di fedeli. Il giorno successivo mons. Roncari aveva celebrato analoga liturgia nella cattedrale di Pitigliano, con grande concorso di popolo, autorità e clero.
Un giubileo attraversato dal passaggio del nuovo vescovo
L’Anno Santo è stato anche il tempo in cui le due diocesi hanno accolto il loro nuovo pastore. Il 19 dicembre 2024 era stata annunciata la nomina di monsignor Bernardino Giordano, che ha ricevuto l’ordinazione episcopale il primo marzo a Saluzzo ed è entrato a Pitigliano e Grosseto nelle settimane successive. Nella sua prima lettera ai fedeli parlava dell’essere «in missione per vivere e annunciare Cristo Salvatore» e invitava a camminare insieme come presbiteri, famiglie, religiosi e laici. L’anno giubilare, con il suo richiamo alla speranza, ha fatto da cornice ideale ai suoi primi passi da vescovo in Maremma.
Un invito alla gratitudine e alla continuità
Le celebrazioni del 28 dicembre non segnano soltanto una conclusione, ma anche un nuovo inizio. Il vescovo Bernardino invita tutti a partecipare, ricordando che «ringraziare insieme è già un modo per rinnovare la speranza», perché quanto vissuto nel Giubileo possa continuare a tradursi in uno stile di vita quotidiano per le comunità della Maremma.
