La Cgil apre il primo sportello per le pensioni nella scuola | MaremmaOggi Skip to content

La Cgil apre il primo sportello per le pensioni nella scuola

Cresce il numero di insegnanti e personale non docente che va in pensione e il sindacato si organizza
Andrea Ferretti, segretario provinciale Cgil, e Cristoforo Russo segretario provinciale Flc-Cgil
Andrea Ferretti (a sinistra) e Cristoforo Russo, durante la conferenza stampa

GROSSETO. Un numero sempre più alto di insegnanti e di operatori amministrativi, tecnici e ausiliari (il personale Ata) ha fatto domanda per andare in pensione. Solo nel 2020, in provincia di Grosseto hanno lasciato il lavoro per godersi il meritato riposo in 201, tra docenti di tutte le scuole e personale Ata. Cui si sono aggiunti anche 3 dirigenti scolastici. E per il 2021, saranno almeno in 179 ad andare in pensione.

Sono i numeri elaborati dalla Cgil-Flc (Federazioni lavoratori della conoscenza), che già nei mesi scorsi aveva lanciato l’allarme sulla fuga dalla scuola favorita, a partire dal 2019-20, dalle misure di incentivo alla pensione “Quota 100” e “Opzione donna”. Numeri importanti che, se da una parte attestano la necessità di un ricambio generazionale nella scuola, dall’altra hanno indotto il sindacato a dotarsi di uno strumento di supporto per il personale scolastico che vuole fare domanda di pensione.

Nasce dunque a Grosseto il primo sportello “Pensioni Scuola”, dedicato a tutti gli operatori del settore, attivo anche nelle sedi territoriali della Cgil, in modo da garantire una presenza capillare in tutta la provincia. L’iniziativa, resa possibile grazie al contributo, oltre che della Flc, anche dello Spi (sindacato pensionati) e con la professionalità del patronato INCA, è stata presentata questa mattina, 11 ottobre, dal segretario provinciale della Camera del Laovor, Andrea Ferretti, e dal segretario provinciale Flc-Cgil, Cristoforo Russo. L’obiettivo è dare un supporto ai lavoratori della scuola che hanno bisogno di informazioni sul mondo della pensione per aiutarli a svolgere le pratiche con un referente unico.

La questione, del resto, riguarda tutto il personale scolastico, non solo chi è prossimo a lasciare il lavoro, ma anche i più giovani, che sono entrati in ruolo da poco e hanno bisogno di verificare la propria situazione contributiva. L’impegno della Cgil è diretto a promuovere un’adeguata cultura previdenziale per informare correttamente le giovani generazioni sul loro futuro pensionistico e aiutarli a tutelarlo.

Lo sportello della Cgil di Grosseto, progetto pilota a livello nazionale

Lo sportello “Pensioni Scuola” nasce da un progetto della Cgil nazionale, che sperimenta a Grosseto, per la prima volta sul territorio nazionale, un servizio nuovo che agevola gli utenti e mantiene un contatto diretto tra lavoratori e sindacato.

«Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a realizzare questo sportello rappresentativo di una visione d’insieme del fare sindacato – spiega Andrea Ferretti  perché siamo certi di offrire un servizio molto più efficiente, in grado di diventare un punto di riferimento per tutta la vita lavorativa. L’attuale sistema pensionistico deve essere superato prevedendo una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni, o con 41 anni di contributi, riconoscendo la diversa gravosità dell’impiego, il lavoro di cura e delle donne. Occorre inoltre, introdurre una pensione contributiva di garanzia per i lavori poveri o discontinui e per i più giovani».

Il sistema pensionistico contributivo, infatti, implica che un lavoratore della scuola riceva una pensione pari al 65-70 per cento dell’ultimo stipendio. «In questa ottica – spiega Cristoforo Russo – da una parte è necessario verificare e monitorare la situazione contributiva dei lavoratori, soprattutto di chi viene da anni di precariato, dall’altra può essere di grande aiuto accedere al fondo pensione complementare Espero.

I numeri degli ultimi anni, in cui siamo passati dai 99 pensionamenti del 2017, ai 117 del 2018, ai 175 del 2019 e ai 201 del 2020, dimostrano che la previdenza interessa tutto il personale scolastico. Per noi è una questione cha ha valore di tutela sociale e non vogliamo lasciare soli i lavoratori ad affrontare l’importante problema del futuro previdenziale», conclude Russo.

Intanto, è attesa a Grosseto Anna Fedeli, della segreteria nazionale della Flc, che farà una serie di incontri in provincia sul tema delle pensioni nella scuola.

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