Centro islamico, la Lega: «Sì all'integrazione, no ai ghetti» | MaremmaOggi Skip to content

Centro islamico, la Lega: «Sì all’integrazione, no ai ghetti»

L’opinione del commissario Bartoletti: «L’assessore Megale gestisce bene questa problematica, senza pregiudizi né preclusioni. Bene la chiusura ma bisogna tenere aperto il dialogo con la comunità musulmana»
Il centro islamico in via Trento e Arturo Bartoletti

GROSSETO. L’ordinanza dirigenziale che vieta la preghiera all’interno e all’esterno del Centro islamico in via Trento, è arrivata dopo il lavoro certosino fatto dall’assessore alla sicurezza del Comune Riccardo Megale, che ha seguito i tantissimi interventi della polizia municipale. 

Un lavoro che gli è riconosciuto dal partito che rappresenta, la Lega, attraverso l’opinione del commissario Arturo Bartoletti. 

Problematica gestita senza pregiudizi

«L’assessore Megale sta gestendo bene la problematica del Centro Culturale Islamico di via Trento, senza preclusioni o pregiudizi», afferma Arturo Bartoletti, commissario comunale della Lega di Grosseto. E prosegue: «Il Centro è stato monitorato a lungo dalla polizia municipale per verificare le attività che vi vengono effettivamente svolte e, da questo lavoro puntuale, è emerso che il luogo è adibito in modo praticamente esclusivo alla preghiera, affollato al punto da portare molti a pregare all’esterno, sul marciapiede. Per l’appunto si dà il caso che nel centro storico della città non siano consentiti luoghi di culto di questo tipo, ragion per cui il sindaco, che ha seguito con attenzione tutte le fasi della verifica, è prontamente intervenuto per risolvere il problema, sia emettendo un doveroso e inevitabile provvedimento di chiusura, che facendo il possibile per mantenere comunque il dialogo aperto con le comunità musulmane al fine di individuare una soluzione ragionevole».

Bartoletti, assieme ai consiglieri Cerboni e Tornusciolo, vuole però ampliare il ragionamento e creare adesso le condizioni per regolamentare in modo adeguato questa tipologia di fenomeni.

«Pretendiamo che ci sia dialogo, tolleranza integrazione da parte delle comunità»

«La Lega non vuole assolutamente penalizzare le persone di fede musulmana, ma, attraverso una continua e attenta verifica sul territorio, vuole con forza evitare che si manifestino situazioni incontrollate di violazione delle leggi.

Per questo motivo è necessario verificare con cura chi è deputato a coordinare le attività religiose, capire se è regolarmente in Italia e verificare che le sue attività siano rivolte alla cura delle anime e non alla propaganda islamista fondamentalista o a pratiche contro la persona e contro le libertà fondamentali delle donne e i loro sacrosanti diritti.

È infatti su questo concetto che si concentrano i tre esponenti del Carroccio: siamo disposti ad accettare i Centri Culturali Islamici purché siano sotto il controllo di associazioni riconosciute in Italia, associazioni che diano prova tangibile di dialogo, tolleranza e integrazione. I musulmani che vogliono vivere da noi devono accettare le leggi Italiane, mandare i figli a scuola e consentire alle donne di lavorare, di partecipare alla vita sociale e di essere libere di vestirsi e comportarsi come desiderano.

«Per questo – concludono dalla Lega – ben venga l’operato del nostro assessore. Ed è auspicabile che la linea politica di questa maggioranza, nel rispetto assoluto della legge e di tutti gli individui, non trascuri mai, in nessuna occasione, i doverosi controlli tesi a evitare che una distorta interpretazione religiosa o comportamenti estremi mettano a repentaglio il decoro della città, la civile convivenza e i diritti di tutti. Quindi no ai ghetti e sì all’integrazione e al rispetto civico».

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