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Castiglione della Pescaia regina del turismo

Sociometrica utilizza i dati Istat per studiare il valore aggiunto delle presenze nei Comuni italiani: la Maremma è presente anche con Grosseto e Orbetello, assente Follonica
Una veduta di Castiglione della Pescaia

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Ci sono tre località della Maremma nella top 100 nazionale che valuta la ricchezza generata nel 2022 dal turismo. Tre luoghi del cuore, sui quali spicca Castiglione della Pescaia che conquista la trentaseiesima posizione e batte Grosseto (61°) e Orbetello (68°). Grande assente Follonica. 

I Comuni che l’Istat definisce turistici sono 3.390, mentre 8.992 sono quelli italiani. 

È quanto emerge dal rapporto “La ricchezza dei Comuni turistici” che stila una classifica sulla base del valore aggiunto generato dal turismo nelle varie località. A mettere a punto il report è stato un gruppo di lavoro di Sociometrica guidato da Antonio Preiti su base dati Istat. 

Non è solo la trentaseiesima posizione tra le prime 100 città a vocazione turistica d’Italia a inorgoglire i castiglionesi, ma è soprattutto il fatto che il borgo si sia piazzato 3° nel gruppo dei ventisei comuni del G20s e 3° in Toscana dopo Firenze e Pisa.

La ricchezza dei comuni turistici

È il parametro del valore aggiunto realizzato da ciascun Comune nel settore del turismo a comporre la classifica dei Top 100. Valore aggiunto che è tornato, secondo i calcoli statistici di Sociometrica, ai livelli del 2019. E questo non dato non può fare altro che spronare le amministrazioni a investire nel turismo. Perché i dati parlano chiaro: nel 2022, il valore aggiunto portato dal turismo al Comune di Castiglione della Pescaia è di 355 milioni 201.873, (lo 0,4% del totale), 259 milioni 249.207 (0,29%) quello di Grosseto e 248 milioni 850.815 (0.28%) di Orbetello.

L’analisi prende in esame quindi il  peso specifico che il turismo, ricopre in termini percentuali rispetto al pil. 

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Anche se, in realtà, nella contabilità nazionale non esiste un settore “turismo” propriamente detto, ma sono computate solo la parte alberghi e ristorazione e la parte relativa alle agenzie di viaggio. Non c’è perciò un calcolo onnicomprensivo che dia conto della dimensione economica generale che il fenomeno induce. Questo avviene, non perché ci sia una particolare avversione a conteggiare la ricchezza prodotta dal turismo, ma per evitare le duplicazioni nella contabilità nazionale.

Il punto di partenza per il calcolo del valore aggiunto turistico comunale è la considerazione del valore aggiunto di ogni singolo pernottamento turistico derivato dal conto satellite del turismo realizzato dall’Istat, suddiviso secondo le presenze turistiche. 

Il turismo moltiplica il reddito

I benefici dell’industria dell’ospitalità non si limitano alla produzione di valore aggiunto diretto, perché hanno un effetto moltiplicatore (1,6) molto elevato, tanto che un euro speso questo settore produce un effetto moltiplicativo del 20% nell’industria, del 35% nei servizi e del 5% nell’agricoltura, questo secondo vari studi generali sull’impatto degli investimenti sul turismo. 

Settore quindi, che diventa vitale per l’economia della Maremma sul quale merita continuare ad investire. 

 

 

 

 

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