Castagne Monte Amiata: iniziata la raccolta, sapori e tradizioni d’autunno in Maremma | MaremmaOggi Skip to content

Castagne Monte Amiata: iniziata la raccolta, sapori e tradizioni d’autunno in Maremma

Le castagne del Monte Amiata, simbolo della Maremma: storia, tradizione, piatti tipici e feste d’autunno tra natura e sapori autentici. La ricetta del castagnaccio amiatino
Le castagne del Monte Amiata, simbolo della Maremma
Le castagne del Monte Amiata, simbolo della Maremma

MONTE AMIATA. È ufficialmente iniziata la stagione della raccolta delle castagne sull’Amiata. Nei boschi che si tingono di rosso e oro, l’aria si riempie di un profumo unico: quello delle castagne appena cadute dai ricci. Non sono solo frutti, ma testimoni di storia e identità di una terra che ha fatto della natura la sua ricchezza.

Raccogliere i ricci tra i castagneti secolari è un gesto antico, che ancora oggi si ripete, legando presente e passato in un mestiere che resiste al tempo.

In questi giorni, tra i boschi di Castel del Piano, Arcidosso, Santa Fiora e Seggiano, si vedono famiglie, raccoglitori e turisti intenti a riempire i cesti: la stagione delle castagne del Monte Amiata è uno dei momenti più attesi dell’autunno maremmano.


Castagne del Monte Amiata: un tesoro IGP della Maremma

Il monte Amiata è uno dei territori più vocati d’Italia per la produzione di castagne. Non a caso esiste l’IGP Castagna del Monte Amiata, riconoscimento che tutela la qualità e la tradizione.

Un tempo definite “pane dei poveri”, le castagne hanno sfamato generazioni, trasformate in farina, polenta e dolci. Oggi, oltre al valore storico, rappresentano una risorsa economica e turistica per l’intera Maremma.


Piatti tipici maremmani a base di castagne

Le castagne amiatine sono protagoniste di numerosi piatti della tradizione maremmana:

Castagnaccio

Un dolce povero ma ricco di gusto, preparato con farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli, uvetta e rosmarino.

Polenta di neccio

Piatto antico e sostanzioso, ottenuto con farina di castagne, servito con ricotta fresca o con i salumi tipici della zona.

Necci amiatini

Crespelle sottili di farina di castagne cotte su piastre di ferro, farcite con ricotta o miele locale.

Zuppa di castagne e fagioli

Un piatto rustico che unisce i sapori contadini della Maremma: castagne lessate e fagioli, per una minestra calda e nutriente.

Dolci moderni alla castagna

La tradizione incontra l’innovazione: mousse, biscotti e dessert gourmet reinterpretano questo frutto in chiave contemporanea.


Le feste della castagna sul Monte Amiata

Tra ottobre e novembre, i borghi dell’Amiata celebrano la castagna con sagre e feste popolari.

  • Castel del Piano

  • Arcidosso

  • Seggiano

  • Santa Fiora

Le piazze si animano di profumi, musica e tradizioni. È l’occasione ideale per degustare il castagnaccio, acquistare farina di castagne dell’Amiata e vivere l’atmosfera autentica della Maremma.


Castagne dell’Amiata: un simbolo della Maremma

Le castagne dell’Amiata non sono solo un prodotto agricolo, ma memoria, cultura e identità. Ogni morso di un castagnaccio o di un neccio racconta la storia di un popolo che ha saputo trasformare i doni della natura in vita e gusto.

Visitare la Maremma in autunno significa immergersi in un viaggio emozionale tra castagneti secolari, borghi storici e sapori autentici.



Castagnaccio amiatino

⏱️ 35–40 min cottura
🔥 forno statico 180 °C
👨‍🍳 teglia 30 cm

Ingredienti (teglia ~30 cm)

  • 500 g farina di castagne (meglio dell’Amiata)
  • 700 ml acqua tiepida
  • 80 g uvetta
  • 50 g pinoli
  • 50 g gherigli di noci spezzettati
  • 1 rametto di rosmarino fresco
  • olio extravergine d’oliva (circa 5 cucchiai)
  • 1 pizzico di sale
Nella variante amiatina, a volte si aggiungono scorze d’arancia
o un pizzico di finocchietto selvatico secco.

Procedimento

  • Metti l’uvetta a bagno in acqua tiepida per 10 minuti; scola e asciuga.
  • Setaccia la farina in una ciotola, aggiungi il sale e versa l’acqua poco alla volta, mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella liscia e fluida.
  • Aggiungi 2 cucchiai d’olio e incorpora parte di uvetta, pinoli e noci (tienine da parte per la superficie).
  • Ungi bene una teglia bassa e larga. Versa il composto (altezza max 1 cm).
  • Decora con la frutta secca rimasta e qualche ago di rosmarino; irrora con un filo d’olio.
  • Cuoci a 180 °C per 35–40 minuti, finché compaiono le crepe e i bordi risultano croccanti.
  • Sforna, lascia intiepidire e servi a quadrotti o fette.
 

👉 Si gusta al naturale, ma sta benissimo con ricotta fresca o un bicchiere di vin santo/aleatico.


 

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