ORBETELLO. Non un regalo, non una data certa, non un atto amministrativo. Sotto l’albero di Natale, per gli abitanti di Case Brancazzi, l’amministrazione comunale di Orbetello ha lasciato soltanto l’ennesimo pacco vuoto: parole, annunci e promesse.
È durissimo l’affondo di Domenico Covitto che, dopo l’incontro di questa mattina, martedì 23 dicembre, attacca frontalmente il Comune, accusandolo di aver scientemente preso tempo, trascinando una vicenda che dura da oltre tre anni.
Tre anni di disagi, zero soluzioni
«Dal giorno in cui Anas ha chiuso l’innesto sull’Aurelia con il new jersey centrale, gli abitanti di Case Brancazzi vivono di deviazioni forzate, chilometri in più ogni giorno, costi aggiuntivi per carburante e tempo sottratto alle famiglie.
Una situazione annunciata da anni, prevedibile, nota.
Eppure – sottolinea Covitto – l’amministrazione si è fatta trovare completamente impreparata: senza un piano, senza un progetto cantierabile, senza risorse allocate».
Sopralluoghi, incontri, promesse: il nulla
In tre anni, continua la disamina dell’ex tecnico comunale, si sono susseguiti sopralluoghi, tavoli tecnici e incontri pubblici, ma nessuna certezza. Nessun cronoprogramma rispettato, nessun atto risolutivo.
L’incontro di oggi, martedì 23 dicembre, secondo Covitto, è stato l’ennesima replica di un copione ormai logoro:
«Parole e promesse senza atti concreti restano aria fritta. Tutto appare costruito per far scorrere il tempo».
Burocrazia come alibi
Emblematico il caso del frazionamento catastale: una procedura che normalmente richiede al massimo 15 giorni, trasformata in quasi un anno di attesa.
Un ritardo che, per Covitto, non è casuale, ma il sintomo di una macchina amministrativa che usa la burocrazia come scudo per mascherare l’assenza di volontà politica.
La strada che non esiste nei documenti
C’è di più, rincara la dose Covitto:
«La strada di collegamento con Albinia, indispensabile per garantire sicurezza e riduzione dei costi ai residenti, non compare nel programma triennale delle opere pubbliche».
E mentre il Comune ha già approvato il bilancio di previsione 2026-2028, il sindaco annuncia che se ne parlerà “entro febbraio”.
Un paradosso che Covitto definisce inquietante:
«Come si può finanziare un’opera che non è programmata? È la prova che non sanno cosa vogliono realizzare».
Urbanistica e varianti: tempi che non tornano
La strada, inoltre, non è nemmeno prevista nello strumento urbanistico. È vero che la legge consente la variante contestuale al progetto, ma l’iter resta vincolato ai tempi della L.R. 65/2014.
Tempi che rendono impossibile, secondo Covitto, vedere l’opera realizzata prima del 2027.
L’area Anas e il rimpallo delle responsabilità
Come se non bastasse, attacca Covitto, emerge ora la questione dell’area Anas tra l’ex Aurelia dismessa e il vecchio ingresso dell’area Aeronautica.
Un problema che, osserva, avrebbe dovuto essere valutato fin dall’inizio.
Eppure l’amministrazione continua a scaricare il peso sull’acquisizione delle aree, nonostante l’Aeronautica abbia già dato disponibilità all’occupazione anticipata.
Una strategia per arrivare al 2027
Il quadro che Covitto dipinge è netto e politicamente pesante:
«È evidente che si stia solo prendendo tempo per arrivare alle elezioni del 2027. Questa amministrazione non realizzerà la strada: lo farà quella successiva».
Nel frattempo, un altro anno è passato e un altro passerà.
Senza strada. Senza risposte. Senza rispetto per una comunità ostaggio di scelte mancate.
«Case Brancazzi non chiede favori, ma diritti – chiosa Domenico Covitto –. Una strada sicura, funzionale, promessa e mai realizzata. Sotto l’albero, quest’anno, l’amministrazione ha lasciato un fiume di parole. Ma la pazienza dei cittadini non è infinita».



