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Casa Brancazzi: «Aeronautica se ci sei batti un colpo»

Il cantiere ANAS per la messa in sicurezza stradale è stato aperto. Adesso, l’Associazione Casa Brancazzi attende l’Aeronautica.
Il cantiere iniziato ad Albinia
Il cantiere iniziato ad Albinia

ORBETELLO. Nei giorni scorsi, in virtù degli accordi presi, l’Anas ha aperto il cantiere per la messa in sicurezza dell’ingresso e dell’uscita sulla strada statale 1, davanti al ristorante “La rosa dei venti”. L’intervento prevede una corsia di decelerazione segnalata per chi entra nel quartiere da sud e un’immissione in strada meno pericolosa per chi si dirige sempre a sud, rimuovendo così un incrocio a raso pericoloso.  

La richiesta era stata avanzata due mesi fa dall’Associazione casa Brancazzi e supportata dal Comune di Orbetello, prefettura di Grosseto e altri enti. Durante i lavori, che potrebbero causare disagi temporanei, verrà chiuso anche l’ingresso/uscita sulla strada statale 1 da via Toscana, altro incrocio a raso molto pericoloso. 

Il nodo della questione

L’intervento rientra in una serie di accordi più generali, che ha come obiettivo la realizzazione di una strada di collegamento tra Casa Brancazzi e Albinia, con la messa in sicurezza della zona.

In questi mesi gli accordi tra le parti, sostanzialmente Comune e aeronautica, presi anche di fronte al prefetto, avevano tracciato un percorso burocratico, che avrebbe dovuto far iniziare i lavori. L’aeronautica militare doveva rispondere, a giro di posta, alla richiesta del Comune della cessione del terreno necessario per realizzare la strada di collegamento.

Dopo continui solleciti e incontri è arrivata una risposta, che non è una risposta. Anzi rimanda ancora i lavori. Altro tempo e altri enti che dovrebbero intervenire. Il progetto modificato, inviato dal Comune di Orbetello il 6 maggio e sollecitato il 27 maggio, doveva avere una risposta. Ma quella arrivata non è chiara.

L’associazione casa Brancazzi non comprende questi continui rimandi, questo allungamento dei tempi e chiederà spiegazioni, anche tramite un nuovo incontro in prefettura e, se necessario, anche attraverso delle forme di proteste eclatanti. Durante la riunione in prefettura era tutto chiaro e stabilito. Ognuno, compresa l’aeronautica militare, aveva dato il proprio consenso.

Doveva solo indicare le particelle da cedere, là dove si sarebbe dovuta fare la strada. «Cosi facendo nulla si muove, altri mesi sono passati e passeranno e ci sentiamo portati a spasso. Ora basta – dicono i cittadini – Ognuno deve fare la sua parte, senza altri intoppi. Questo è un problema che non comprendiamo».

Autore

  • Vittorio Patanè

    Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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